Noi crediamo nello Spirito Santo,
che “spinge” la storia
e parla per mezzo dei profeti
Felice Scalia
12.11.2025 - Terzo dei Mercoledì della Spiritualità 2025
VIVERE NELL’OGGI CON PROFEZIA
IL SIMBOLO DELLA FEDE
promossi dalla Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
(Foto di repertorio)
Ogni domenica qualche miliardo di cristiani recitano, durante la Santa Cena, quel “Credo” che ha la sua prima bozza al Concilio di Nicea del 325, e la sua definizione attuale al Concilio di Costantinopoli del 381.
Prescindendo da considerazioni storiche, noi ci fermeremo questa sera sullo Spirito Santo. Nel simbolo se ne parla due volte. La prima a proposito del Verbo fatto Uomo («… per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria»); la seconda, descrivendo in qualche modo la sua identità attraverso il suo volto eterno ed il suo operare nella storia («Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio, e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato, ed ha parlato per mezzo dei profeti»).
Insomma, si afferma che lo Spirito Santo è nel mondo. Per noi questo conta molto. Lo Spirito Santo è il volto divino che si riflette come datore di vita in tutte le creature; è il volto divino che nella carne di Gesù di Nazareth si fa prossimo salvifico di ogni uomo; è il volto divino che prende in carico una chiesa di fragili creature umane investite del compito di dare un volto “salvato” al mondo. Con una espressione stupenda, ortodossi ed orientali, parlano di Maria come “Terra del Cielo”.
Premetto che i nostri incontri in genere, ed il nostro di questa sera in particolare, non sono affatto un tentativo di spiegare con la sola ragione il Mistero inaccessibile, insondabile, della Santa Origine di tutto e di tutti, quanto piuttosto quello di “notare la presenza creativa e dinamica dello Spirito nella storia umana di ciascuno di noi, e nella vita della chiesa, ieri ed oggi”.
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3. Tra quotidianità e mistero
Limitandomi al solo aspetto contenutistico dell’atto di fede (la fides quae creditur) mi pare che in quella affermazione “Io credo” ci sia una incredibile ricchezza. Eccone alcuni esempi:
- Dio non è solo nell’alto dei cieli o nel chiuso dei Tabernacoli.
- Per il suo Spirito, l’uomo, qualsiasi uomo, vive.
- Lo Spirito di Dio è nel mondo, spinge l’umanità verso una pienezza, un “oltre”, ci sconvolge, non ci lascia in pace, fino a quando non diventiamo ciò che siamo: figli nel Figlio, carne umana che in ogni gesto rivela Dio ed il suo amore, fratelli tra noi, a prescindere da sesso, cultura e religione.
- Chiunque si fa plasmare da questo anelito, lo sappia o no, nella sua vita riproduce il volto ed il cuore dello stesso Cristo, figlio di Dio e “Figlio dell’uomo”.
- Non esiste altra vita se non una vita umano-divina che fa diventare “carne” tangibile e visibile la stessa Parola di Dio.
- Non esiste altro Dio se non colui che ama il mondo e veglia sulla storia dei suoi figli.
- La vita umana dunque non è antagonista di Dio, nemica della spiritualità, ma l’ambito dove ogni spiritualità ed ogni fede si dimostra realmente divina.
- Una religione la cui pratica disumanizza l’uomo è costruzione umana, non culto del vero Dio.
- Dio ama il mondo concreto degli uomini. Dio parla all’uomo, ad ogni uomo, perché ogni uomo è figlio suo. Dio è “grazia”, non Legge.
- Dio è Parola che risponde alle urla ed alle attese dei suoi figli oppressi.
- Dio ha una Parola per i problemi più cocenti dell’uomo concreto: pace, riarmo, fame, lavoro, economia …
- Dio si rivela nella coscienza dell’uomo e niente e nessuno può costringere a violare quella coscienza.
- La strada indicata da Gesù per camminare verso la pienezza della nostra umanità “salvata”, non esclude che si possa giungere a se stessi ed a Dio per altre strade.
- La chiesa non è il Regno di Dio ma solo famiglia dei figli di Dio che annunzia il Regno e lo testimonia.
- La chiesa non è il papa e neppure il clero, è il popolo di Dio che cammina verso il Regno. Nell’ambito della chiesa ci sono anche papa, vescovi e preti. La chiesa non è “padrona” della Parola, ma umile sua discepola ed ha sempre bisogno di rinnovare la sua fedeltà al Cristo ed al Vangelo.
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