"Gesù include.Gesù non emargina mai alcuno, mai!
Così anche i cristiani devono .."
Papa Francesco
della Casa Santa Marta
26.06.2015
I cristiani devono avvicinarsi e tendere la mano a coloro che la società tende a escludere, come fece Gesù con gli emarginati del suo tempo. Questo rende la Chiesa una vera “comunità”. Lo ha affermato Papa Francesco all’omelia della Messa in Casa Santa Marta del 26 giugno 2015.
«Vicinanza», ha spiegato il Pontefice, è una «parola tanto importante: non si può fare comunità senza vicinanza; non si può fare pace senza vicinanza; non si può fare il bene senza avvicinarsi». In realtà Gesù avrebbe potuto dirgli: «Sii guarito!». Invece gli si è avvicinato e lo ha toccato. «Di più: nel momento in cui Gesù toccò l’impuro, divenne impuro». E «questo è il mistero di Gesù: prende su di sé le nostre sporcizie, le nostre cose impure».
È una realtà, ha proseguito il Papa, che san Paolo dice bene quando scrive: «Essendo uguale a Dio, non stimò un bene irrinunciabile questa divinità; annientò se stesso». E, poi, Paolo va oltre affermando che «si fece peccato»: Gesù si è fatto peccato, Gesù si è escluso, ha preso su di sé l’impurità per avvicinarsi all’uomo. Quindi «non stimò un bene irrinunciabile essere uguale a Dio», ma «si annientò, si avvicinò, si fece peccato, si fece impuro».
«Tante volte penso — ha confidato Francesco — che sia non dico impossibile, ma molto difficile fare del bene senza sporcarsi le mani». E «Gesù si sporcò» con la sua «vicinanza». Ma poi, racconta Matteo, andò anche oltre, dicendo all’uomo liberato dalla malattia: «Vai dai sacerdoti e fa’ quello che si deve fare quando un lebbroso viene guarito».
Insomma, «quello che era escluso dalla vita sociale, Gesù include: include nella Chiesa, include nella società». Gli raccomanda: «Vai, perché tutte le cose siano come devono essere». Dunque «Gesù non emargina mai alcuno, mai!». Di più, Gesù «emargina sé stesso per includere gli emarginati, per includere noi, peccatori, emarginati, con la sua vita». Ed è «bello questo», ha commentato il Pontefice.
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