Fraternità Carmelitana
mercoledì 31 marzo 2021
Omelia di p. Aurelio Antista (VIDEO) - 28.03.2021 - Domenica delle Palme (B)
Fraternità Carmelitana
IL PROCESSO CONTRO LUCANO Testimoniano i preti di strada: «Capacità profetica del modello Riace»
martedì 30 marzo 2021
LITURGIA DOMESTICA - SABATO SANTO VEGLIA PASQUALE (B) - I TRE GIORNI PASQUALI Nella Pasqua del Signore rinasciamo come nuova umanità e come Popolo di Dio
Con il Triduo
Pasquale entriamo nel vertice della Grande Settimana, dove il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e il Sabato Santo con la Veglia della Notte di Pasqua e il Giorno di Pasqua, saremo coinvolti in quel grande “passaggio” o “salto di qualità” esistenziale (“Pasqua” significa sia “passaggio”
che “salto-danza”) che ci rinnova interiormente e ci rende tutti Popolo di Dio,
poiché a Pasqua nasce la Chiesa Popolo di Dio, a Pasqua rinasciamo come figli e
fratelli e sorelle in Cristo Gesù, nostro Fratello e Signore.
Per il Triduo
Pasquale nell’“angolo della preghiera”, alla Bibbia, il libro che contiene la Parola di Dio, e al cero che ci richiama il cero pasquale,
simbolo di Cristo Luce del mondo, che illumina il cammino della nostra vita, si
può aggiungere il Giovedì Santo un pane spezzato e un calice, il Venerdì
Santo sul Crocifisso porre (all’altezza del capo di Gesù) una corona di alloro in segno di vittoria,
il Sabato Santo una immagine di Maria, la madre di Gesù, che
nel silenzio orante attese la Risurrezione del Figlio.
I. Apertura della Liturgia domestica
Solista: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
(Accensione del cero)
«Ecco il silenzio riempire il cielo
da quando il sangue cessò di fluire;
ora anche il figlio, pur vivo, taceva,
la madre invece da sempre taceva. […]
Quando su tutto si infranse il suo urlo,
ecco si infranse il velo del tempio
da cima a fondo, la terra fu scossa:
mai si è udito un simile urlo. […]
E tutto dentro la notte avveniva,
la grande notte discesa nel giorno:
è sempre notte l’assenza di Dio,
la nostra notte che ancora ci avvolge!
Finita, madre, anche tu nella notte?
Ma tu credevi per tutti da sola:
invece noi non abbiamo mai scampo,
sempre a scegliere o fede o paura.
Ti giunga almeno fra tanta rovina
il grido raro di quanti confessano
che il vero figlio di Dio era lui,
e che ogni vittima è sempre tuo figlio.
(Davide M. Turoldo)
«Quando
discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’ade con la
folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni
sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: o Cristo datore
di vita, Dio nostro, gloria a te»;
«In alto in trono e in basso nella
tomba, tale ti contemplarono, o mio Signore, gli esseri ipercosmici e quelli
sotterranei, sconvolti dalla tua morte: poiché tu, oltre ogni comprensione, ti
mostravi morto e suprema origine di vita [...] Per riempire della tua gloria
tutte le cose, sei disceso nelle profondità della terra; a te infatti non era
nascosta la mia persona in Adamo: sepolto e corrotto tu mi rinnovi, o amico
degli uomini»;
«Quando
tu vincesti col vigore del più forte, allora la tua anima si divise dalla
carne: entrambe infatti spezzano le catene della morte e dell’ade, virtù del
tuo potere, o Verbo»;
«Nel
santo e grande sabato festeggiamo la sepoltura del corpo divino e la discesa
all’ade del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, per le quali la nostra
stirpe è stata richiamata dalla corruzione e trasferita alla vita eterna».
«È stato
distrutto il tempio immacolato, ma risuscita con sé la tenda caduta: il secondo
Adamo, infatti, che dimora nel più alto dei cieli, è disceso verso il primo,
fino alle stanze segrete dell’ade»; «Tu che di tua mano hai plasmato Adamo
dalla terra, per lui hai assunto natura d’uomo, e per tuo volere sei stato
crocifisso. / Sulla terra sei disceso per salvare Adamo, e non avendolo trovato
sulla terra, o Sovrano, sino all’ade sei disceso per cercarlo. / Apparso nella
carne come nuovo Adamo, o Salvatore, con la tua morte riporti alla vita Adamo,
un tempo per invidia messo a morte».
«Dio
prese le vesti di uomo e soffrì come il sofferente, fu legato come il vinto, fu
giudicato come il condannato; risuscitò dai morti e grida ora queste parole:
Chi vuol parlare contro di me, venga avanti! Io ho salvato il condannato, ho
ridato vita al morto, ho risuscitato il sepolto. Chi mi contrasta? Io, dice il
Cristo, ho abolito la morte, ho vinto il nemico, ho calpestato l’inferno, ho
legato il forte, ho rapito l’uomo nel più alto dei cieli. Venite, dunque voi
popoli tutti, che siete invischiati del male, riceverete il perdono dei vostri
peccati. Io sono il vostro perdono, la pasqua della vostra salvezza, l’agnello
sgozzato per voi, la vostra acqua lustrale, la vostra luce, il vostro
salvatore, la vostra risurrezione; il sono il vostro re».
1Passato il sabato,
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per
andare a ungerlo. 2Di buon mattino,
il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro:
«Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?».
4Alzando lo
sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse
molto grande. 5Entrate nel
sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca,
ed ebbero paura. 6Ma egli disse
loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto,
non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a
Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».
8Esse uscirono e
fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non
dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Dopo quel sabato, al farsi dell’alba,lungo la strada chiedevan le donne:«Chi mai potrà rovesciare la pietra?»,e dentro il cuore ancora la notte.Ancora notte, per tutti i discepoli,tristi, smarriti, inghiottiti dal buio:tranne la Madre che stava in silenzio,non uno di essi gli aveva creduto.È ancora notte per tutta la terra?Senza il Risorto è Notte dovunque,sono una favola pur le Scritture,non ha un futuro la storia dell’uomo.(Davide Turoldo)
sia santificato il tuo nome.venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontàcome in cielo, così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidianoe rimetti a noi i nostri debiti,come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non abbandonarci alla tentazione,ma liberaci dal male. Amen.
che ci colmi dei tuoi beninel tuo Figlio Gesù, Luce del mondo.Donaci un’anima di poveri,per partecipare a questo pasto con cuore grato,nella serena attesa della risurrezionedi Gesù Cristo nostro Signore. Amen.(da Preghiere per una tavola fraterna)
per Gesù tuo Figlio risorto dai morti.Per confermare la fede dei discepoli,mangiò con loro dopo la sua risurrezione.Concedi anche a noi la conoscenza della verità,affinché, partecipi della stessa gioia,prendiamo questo pasto con riconoscenza.Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.(da Preghiere per una tavola fraterna)
LITURGIA DOMESTICA - VENERDI' SANTO - I TRE GIORNI PASQUALI Nella Pasqua del Signore rinasciamo come nuova umanità e come Popolo di Dio
Con il Triduo
Pasquale entriamo nel vertice della Grande Settimana, dove il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e il Sabato Santo con la Veglia della Notte di Pasqua e il Giorno di Pasqua, saremo coinvolti in quel grande “passaggio” o “salto di qualità” esistenziale (“Pasqua” significa sia “passaggio”
che “salto-danza”) che ci rinnova interiormente e ci rende tutti Popolo di Dio,
poiché a Pasqua nasce la Chiesa Popolo di Dio, a Pasqua rinasciamo come figli e
fratelli e sorelle in Cristo Gesù, nostro Fratello e Signore.
Per il Triduo
Pasquale nell’“angolo della preghiera”, alla Bibbia, il libro che contiene la Parola di Dio, e al cero che ci richiama il cero pasquale,
simbolo di Cristo Luce del mondo, che illumina il cammino della nostra vita, si
può aggiungere il Giovedì Santo un pane spezzato e un calice, il Venerdì Santo sul Crocifisso porre
(all’altezza del capo di Gesù) una corona
di alloro in segno di vittoria, il Sabato Santo una immagine di Maria, la madre di Gesù, che nel silenzio orante attese
la Risurrezione del Figlio.
I. Apertura della Liturgia domestica
Solista: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
(Accensione del cero)
Tutti:
Ecco il vessillo della croce,mistero di morte e di gloria:l'artefice di tutto il creatoè appeso ad un patibolo.Un colpo di lancia trafiggeil cuore del Figlio di Dio:sgorga acqua e sangue, un torrenteche lava i peccati del mondo.O albero fecondo e glorioso,ornato d'un manto regale,talamo, trono ed altareal corpo di Cristo Signore.O croce beata che apristile braccia a Gesù redentore,bilancia del grande riscattoche tolse la preda all'inferno.Ave, o croce, unica speranza,in questo tempo di passione,accresci ai fedeli la grazia,ottieni alle genti la pace. Amen.(dalla Liturgia)
II. Ascolto orante del vangelo di Giovanni 19,25-37.
manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò che è sviato.
Leggiamo attentamente e con calma Giovanni 19,25-37.
25Stavano presso la
croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria
di Màgdala. 26Gesù allora,
vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
«Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da
quell’ora il discepolo l’accolse con sé. 28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto
era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso
pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna
e gliela accostarono alla bocca.
30Dopo aver preso
l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo,
consegnò lo spirito.
31Era il giorno
della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante
il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che
fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati
e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con
lui.
33Venuti però da
Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati
con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
35Chi ha visto ne dà
testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché
anche voi crediate. 36Questo infatti
avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
37E un altro passo
della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno
trafitto.
sia santificato il tuo nome.venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontàcome in cielo, così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidianoe rimetti a noi i nostri debiti,come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non abbandonarci alla tentazione,ma liberaci dal male. Amen.
oggi il tuo Figlio Gesù stese le bracciaper riunire con la sua croce vivificantei dispersi popoli della terra.Concedi a noi di prendere questo pastonell’unità del tuo amore.Sii benedetto, Padre,generoso nei tuoi doni,per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
LITURGIA DOMESTICA - GIOVEDÌ SANTO - I TRE GIORNI PASQUALI Nella Pasqua del Signore rinasciamo come nuova umanità e come Popolo di Dio
Con il Triduo
Pasquale entriamo nel vertice della Grande Settimana, dove il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e il Sabato Santo con la Veglia della Notte di Pasqua e il Giorno di Pasqua, saremo coinvolti in quel grande “passaggio” o “salto di qualità” esistenziale (“Pasqua” significa sia “passaggio”
che “salto-danza”) che ci rinnova interiormente e ci rende tutti Popolo di Dio,
poiché a Pasqua nasce la Chiesa Popolo di Dio, a Pasqua rinasciamo come figli e
fratelli e sorelle in Cristo Gesù, nostro Fratello e Signore.
Per il Triduo
Pasquale nell’“angolo della preghiera”, alla Bibbia, il libro che contiene la Parola di Dio, e al cero che ci richiama il cero pasquale,
simbolo di Cristo Luce del mondo, che illumina il cammino della nostra vita, si
può aggiungere il Giovedì Santo un pane
spezzato e un calice, il Venerdì Santo sul Crocifisso porre (all’altezza
del capo di Gesù) una corona di alloro
in segno di vittoria, il Sabato Santo una immagine
di Maria, la madre di Gesù, che nel silenzio orante attese la Risurrezione
del Figlio.
I. Apertura della Liturgia domestica
Solista: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
(Accensione del cero)
Solista: Sii benedetto, o Padre, per il tuo Figlio pane spezzato e condiviso.
Tutti: ETERNO E' IL TUO AMORE PER NOI!
Solista: Sii benedetto, o Gesù Figlio di Dio, calice versato.
Tutti: ETERNO E' IL TUO AMORE PER NOI!
Solista: Sii benedetto, o Spirito Santo, che ci rinnovi come Chiesa, Corpo del Signore.
Tutti: ETERNO E' IL TUO AMORE PER NOI!
Solista: Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso. […]Che cosa renderò al Signore ,per tutti i benefici che mi ha fatto?.Alzerò il calice della salvezzae invocherò il nome del Signore. […]
Tutti: A te offrirò un sacrifici di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
II. Ascolto orante del vangelo di Giovanni 13,1-15.
Facciamo una breve pausa di silenzio, e poi chiediamo allo Spirito Santo che ci apra alla comprensione di questi scritti che contengono la Parola di Dio per noi oggi.
Tutti: Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò che è sviato.
Leggiamo attentamente e con calma GIOVANNI 13,1-15.
1Prima della festa di
Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al
Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
2Durante la cena,
quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota,
di tradirlo, 3Gesù, sapendo che
il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio
ritornava, 4si alzò da tavola,
depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua
nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano
di cui si era cinto.
6Venne dunque da Simon
Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù:
«Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro:
«Tu non mi laverai i piedi in eterno!».
Gli rispose Gesù:
«Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo
i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno,
non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma
non tutti». 11Sapeva infatti chi
lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12Quando ebbe lavato
loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite
quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene,
perché lo sono. 14Se dunque io, il
Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi
gli uni agli altri. 15Vi ho dato un
esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
Padre, giunta l’ora di morire,il tuo Figlio ci ha lasciatoun segno di eterna memoria:il pane spezzatoe il vino della nuova alleanza;fa’ che quanti si cibano del suo corpoe del suo sanguediventino essi stessi per i fratelliun pane che dà vitae un calice di vinoche effonde la gioia. Amen.
[Per
la contemplazione dell’icona della “Cena del Signore”, proponiamo la meditazione
della nostra amica e iconografa Pia Giannetto, che ha “scritto” (si dice così,
e non dipingere, perché l’icona è trascrizione
di una o più pagine bibliche attraverso immagini, colori e figure geometriche)
questa icona, che è collocata nella cappella del SS. Sacramento del nostro
Santuario della Madonna del Carmine di Barcellona P.G. (ME)]
Siamo posti dinnanzi al mistero della Cena Domini, della Cena del Signore: banchetto mistico – spirituale e sacramentale al tempo stesso – in cui Gesù Cristo, nel quale «abita corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Colossesi 2,9), diventa, come dice Gregorio Palamas, «con-corporeo a noi», per essere trasformati in Lui.
Essa è cruciforme, cioè a forma di croce.
2. Il dono accolto e il dono rifiutato: Giovanni, il discepolo amato, e Giuda, il traditore
venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontàcome in cielo, così in terra.Dacci oggi il nostro pane quotidianoe rimetti a noi i nostri debiti,come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,e non abbandonarci alla tentazione,ma liberaci dal male. Amen.
Gesù tuo Figlio è vissuto tra noi,come colui che serve,lui, Signore e Maestro.Rendici attivi nel servizio del fratelli,per camminare con lui verso la risurrezione,in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.(da Preghiere per una tavola fraterna)