Dieci anni fa, subito dopo la tragedia dell’11 settembre, lanciammo un appello per la creazione di una “Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico”. Era il 4 novembre 2001. Volevamo impedire che il terrorismo da una parte e la risposta militare dell’amministrazione americana dall'altra ostacolassero pericolosamente l’itinerario del dialogo che, all'interno di quello più ampio tra tutte le grandi tradizioni religiose ( una novità storica ed una vera benedizione, maturata progressivamente nella seconda metà del XX secolo anche sulla base di importanti esperienze dei secoli precedenti in tante parti del mondo), era in corso con i musulmani la cui religione, largamente diffusa nel mondo, “si fonda sui valori della pace, della giustizia e della convivenza civile”.
Cari amici e amiche, fratelli e sorelle,
il 27 ottobre 2011 celebreremo la decima Giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico. Dieci anni! Nell'arco un decennio si può invecchiare, diventare adulti, e un minuscolo seme – nato da un’idea poco originale e all'apparenza persino velleitaria di alcuni amici preoccupati – può diventare un albero vero e proprio, se non decisamente rigoglioso (mai montarsi la testa!), almeno capace di produrre frutti. Talvolta addirittura sorprendenti.
E’ quello che è successo, come voi sapete bene, senza alcun merito nostro, alla nostra Giornata ecumenica del dialogo fra cristiani e musulmani, sorta all'indomani dell’11 settembre 2011: che ha attraversato tutti questi anni, lunghissimi e brevissimi, fatti di incontri, abbracci, speranze, delusioni, illusioni, arrabbiature, e di parecchio altro. Anni, ce lo siamo detti a più riprese, di scontro di civiltà, di paure e chiusure identitarie.