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giovedì 27 novembre 2025

Gigi De Palo - La scelta di bellezza che mi ha cambiato la vita

Gigi De Palo*
La scelta di bellezza
che mi ha cambiato la vita



Leggendo il documento Una caro, che la Chiesa ha voluto dedicare al senso profondo del matrimonio, mi sono sorpreso a ripensare alla mia storia. Alcune frasi mi hanno colpito come se fossero state scritte proprio per me. Per esempio quando si dice che il matrimonio è «una promessa di infinito» e non un possesso, né una gabbia.

E lì mi sono fermato. Perché, a pensarci bene, è proprio quello che ho scoperto nella mia vita.

Se anni fa mi avessero chiesto come immaginavo il mio futuro, avrei risposto senza esitazione: «Mi sposerò tardi... molto tardi». Non perché avessi qualcosa contro il matrimonio, ma perché mi sembrava una scelta enorme, definitiva, da prendere quando sei pronto, maturo, perfetto. E invece la vita, com’è suo stile, mi ha sorpreso. O meglio: mi ha mandato Anna Chiara.

Proprio leggendo Una caro mi è tornata davanti quella frase che dice che due persone possono donarsi davvero solo se il dono è totale, non parziale, e che questa esclusività non è un limite ma una forma di liberazione.

E ho capito che la mia vocazione non era “il matrimonio” come istituzione astratta, né tanto meno la vita sacerdotale. La mia vocazione aveva un nome e un cognome. Era proprio lei: Anna Chiara Gambini.

È stato un terremoto. Ti cambia il baricentro, lo sguardo, il battito del cuore. Con lei ho capito cosa significa davvero essere «una sola carne», come dice la Genesi e come riprende il documento, descrivendo questa unità come «la più grande amicizia» tra due persone che diventano casa l’una per l’altra.

E la cosa incredibile è che questa scelta mi ha migliorato. Mi ha aggiustato dove ero rotto. Mi ha fatto crescere dove ero immaturo. Mi ha dato pace.

Quando incontri chi è stato sognato per te, ti accorgi che il matrimonio non è un ostacolo alla libertà, ma la forma più piena di libertà: quella che nasce dal dono, non dallo scappare. Il documento lo dice in modo limpido: l’amore vero «non vuole mai assorbire l’altro», non lo controlla, ma lo custodisce con delicatezza, come si custodisce qualcosa di prezioso. È esattamente ciò che vivo con Anna Chiara.

Questo non significa che non ci siano difficoltà, momenti di distanza, fatiche piccole e grandi. Una caro ricorda che ogni matrimonio può attraversare momenti di solitudine e di riflessione, ma che la fedeltà nasce da un «noi due» che continua a scegliersi, ogni volta, nella verità.

Io, in quel «noi due», ho riconosciuto il mio posto.

Negli ultimi anni, avvicinandomi alla soglia della mezza età — quella dove cominci a fare i conti — mi sono accorto di una cosa che non avevo mai detto ad alta voce: mi rattrista il pensiero che gli anni da vivere con lei si stiano assottigliando. Non è paura della morte. È amore della vita. È la consapevolezza che ogni giorno con lei vale talmente tanto che ne vorrei altri mille.

Viviamo in un tempo frenetico, dove mettere la firma sotto un «per sempre» sembra quasi un atto di incoscienza. Ma la verità è che nessuno di noi desidera essere amato a tempo determinato, a progetto, con un contratto rinnovabile. E qui il documento ha una lucidità pazzesca quando dice che il matrimonio non è «costrizione morale», ma una via per imparare la grandezza di un amore che trascende l’immediatezza e apre alla speranza .

E lo vediamo ogni giorno. Basta guardare i giovani che mettono i lucchetti sui ponti delle grandi città. Sarà un gesto naïf, sarà anche kitsch, ma dice una cosa gigantesca: il cuore umano sogna il “per sempre”. Anche quando la testa ha paura di dirlo.

Il matrimonio è questo: la risposta concreta a un desiderio infinito. Non una gabbia, ma un’esplosione di bellezza. Non un limite, ma una vocazione alla pienezza. E quando quella vocazione ha il volto di qualcuno che ami — quel volto lì, non un altro — allora tutto diventa chiaro: la vita non va semplicemente vissuta... va condivisa.

Io mi sono convertito al matrimonio camminando, cadendo, rialzandomi. Ma oggi posso dirlo senza imbarazzo: scegliere Anna Chiara è stata la decisione più bella della mia vita. E rifarla ogni giorno è la mia preghiera più semplice e più vera. Perché la bellezza, quando è reale, non si spiega: si sceglie. E si custodisce. Sempre.

*Presidente della Fondazione per la natalità
(fonte: L'Osservatore Romano 25/11/2025)

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Vedi anche il post precedente: