Lectio del Vangelo della domenica
a cura di fr. Egidio Palumbo
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
IV domenica T.O./B - 29.01.2012
Dopo la chiamata dei primi quattro discepoli a seguire Gesù per diventare “pescatori di uomini”, la pagina del vangelo di questa domenica si sofferma sull'episodio che è narrato subito dopo: nella sinagoga di Cafarnao Gesù, in giorno di sabato, insegna e libera un uomo dominato dall'alienazione (Mc 1,21-28).
Gesù comincia lui per primo a fare il “pescatore di uomini”. Il suo insegnamento suscita stupore (Mc 1,22), perché dice cose sconvolgenti e destrutturanti, e suoi interlocutori – rappresentati dall'uomo dominato dall’alienazione (Mc 1,23-24) – si sentono messi in discussione, in crisi, abbattuti. E anche il gesto di liberazione dell’uomo alienato, interpretato come insegnamento, desta negli astanti timore e meraviglia (Mc 1,27).
Va subito notato, che qui non si tratta soltanto della sinagoga giudaica ma anche della chiesa cristiana. L’evangelista Marco scrive per i cristiani, per cui ciò che avviene nella sinagoga di Cafarnao ci riguarda da vicino come comunità cristiana, che ogni domenica (“il primo giorno dopo il sabato”) è convocata e radunata (verbo affine a “sinagoga”) da Dio, affinché, ascoltando la sua Parola e assimilando il corpo del suo Figlio Gesù, diventiamo in Lui tutti “un solo corpo”, cresciamo sempre di più nella comunione con Lui e con i fratelli nella fede e in umanità.
La domanda che ci si pone, allora, è questa: perché questo stupore e abbattimento? Perché questo timore e meraviglia nella sinagoga-chiesa?...