VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN INDONESIA, PAPUA NUOVA GUINEA,
TIMOR-LESTE, SINGAPORE
(2-13 settembre 2024)
Giovedì, 12 settembre 2024
SINGAPORE
9:00 CERIMONIA DI BENVENUTO nella “Parliament House”
9:30 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
9:55 INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO
10:30 INCONTRO CON LE AUTORITÀ, CON LA SOCIETÀ CIVILE E CON IL CORPO DIPLOMATICO nel Teatro del Centro Culturale Universitario della “National University of Singapore”
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Il Papa: promuovere un progresso inclusivo
e uno sviluppo sostenibile
L'invito di Francesco alle autorità di Singapore è di continuare a garantire giustizia sociale e cura della casa comune e di vigilare nell'uso etico delle tecnologie "per non isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile". L'armonia interculturale e interreligiosa, incoraggia il Pontefice, nonché il multilateralismo a cui la città-Stato ha aderito, presupposto, in un tempo "minacciato da guerre sanguinose", per la cooperazione fraterna aldilà degli interessi nazionali
La giornata di Papa Francesco nella città-Stato sud-est asiatica, dove è atterrato ieri da Timor-Leste e dove domani si concluderà il 45mo Viaggio apostolico, è riservata agli incontri istituzionali al mattino (notte in Italia) e alla celebrazione della Messa nello Stadio nazionale al pomeriggio locale.
Per una società unita, capace di trasmettere speranza
La cerimonia di benvenuto, con le delegazioni vaticana e singaporiana, ha luogo nella Parliament House dove al Papa viene reso omaggio, oltre che con i riti ufficiali consueti, con un bellissimo 'dendrobium' bianco, pregiata varietà di orchidea, nel cui vaso Francesco viene invitato, dall'architetta Hwang Yu-Ning (del National Parcks Board), a piantare un bastoncino con la scritta Dendrobium His Holiness Pope Francis. Un gesto di grande raffinatezza, riverenza ed ospitalità. Sul libro d’onore nel Palazzo presidenziale il Pontefice lascia queste parole: “Come la stella che guidò i Magi, così la luce della sapienza orienti sempre Singapore nella costruzione di una società unita e capace di trasmettere speranza.”
L'orchidea donata al Papa nella Parliament House
Nella Temasek Room si svolge la visita di cortesia al Presidente della Repubblica Tharman Shanmugaratnam e l'incontro con il Primo ministro Wong Shyun Tsai. È il teatro del NUS (University Cultural Centre), importante sede di eventi culturali, ad ospitare l'incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico a cui partecipano un migliaio di persone, compresi imprenditori e rappresentati del mondo culturale. Quella orchidea ora è ben visibile tra i due capi di Stato come elemento non solo decorativo e scenografico di grande effetto, ma come simbolo di valorizzazione e cura della natura e dell'apporto che i singoli, le comunità, le nazioni devono dare per non far soccombere il pianeta Terra.
Una storia di crescita e resilienza
Papa Francesco approda a Singapore in concomitanza con i 101 anni dalla nascita di Lee Kuan Yew, che fu il primo Primo Ministro della Repubblica e che dal 1959 al 1990 diede forte impulso e trasformazione al Paese. Lo ricorda nel suo discorso, il Papa, mettendo in risalto soprattutto il fatto che qui la crescita, arrivata a creare un crocevia commerciale di primaria importanza, è avvenuta grazie a un acume imprenditoriale capace di attecchire su una base di "umili origini".
È frutto di decisioni razionali e non del caso, è il risultato di un costante impegno nel portare a termine progetti e iniziative ben ponderate e in sintonia con le caratteristiche specifiche del luogo.
Tutela giustizia sociale e bene comune
La prosperità economica di Singapore ha saputo, il Papa lo riconosce, correre parallelamente alla costruzione di una società attenta alla giustizia sociale e al bene comune. Gli esempi vanno dalle politiche abitative pubbliche all'istruzione di alta qualità e a un sistema sanitario efficiente. In questo solco, auspica il Pontefice, bisogna continuare affinché tutti gli abitanti dell'isola possano beneficiarne. In agguato, infatti, c'è un rischio che Francesco mette in luce:
Il rischio che un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito comportano, vale a dire la conseguenza non intenzionale di legittimare l’esclusione di coloro che si trovano ai margini dei benefici del progresso.
Il teatro che ospita l'incontro con le autorità di Singapore
Aver cura di poveri, anziani, lavoratori migranti
Francesco mai trascura i più vulnerabili. A Singapore, a fronte di politiche ed iniziative di sostegno, rinnova l'auspicio che non si dimentichino coloro che pure hanno dato un grande apporto alla costruzione del progresso:
Venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani – le cui fatiche hanno gettato le fondamenta per la Singapore che conosciamo oggi – e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, che molto contribuiscono alla costruzione della società, e ai quali occorre garantire un salario equo.
La tecnologia promuova comprensione e solidarietà
Nel suo discorso, il Pontefice affronta poi un tema di estrema attualità: l'uso dell'intelligenza artificiale. Anche in questo caso l'avvertimento riguarda la dimensione etica:
È essenziale coltivare relazioni umane reali e concrete; e che queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non per isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile.
Rispetto e dialogo per uno sviluppo sostenibile
Papa Bergoglio si compiace della coesistenza armonica di etnie, culture e religioni nella città-Stato e del fatto che questa "positiva inclusività" sia favorita anche dall'imparzialità dei poteri pubblici. Constata che questo è un modo per arginare a priori entremismo e intolleranza. Alla luce di ciò, illustra gli elementi che garantiscono la pace sociale:
Il rispetto reciproco, la collaborazione, il dialogo e la libertà di professare il proprio credo nella lealtà alla legge comune sono condizioni determinanti del successo e della stabilità ottenuti da Singapore, requisiti per uno sviluppo non conflittuale e caotico, ma equilibrato e sostenibile.
Ai cattolici: impegnarsi per una società sana e coesa
Francesco elogia poi l'opera della Chiesa locale, soprattutto nell'istruzione, nella sanità e negli aiuti umanitari e ricorda che questo impegno va avanti dai primi missionari proseguendo tuttora grazie soprattutto alla Caritas. Rifacendosi la Chiesa singaporiana ai principi della Nostra aetate del Vaticano II, assicura la promozione continua del dialogo interreligioso. Da qui l'invito:
Questa mia visita, quale Successore dell’Apostolo Pietro, giunge a quarantatre anni da quando furono stabilite le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e Singapore. Essa si propone di confermare nella fede i cattolici ed esortarli a proseguire con gioia e dedizione la collaborazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per la costruzione di una società civile sana e coesa, per il bene comune e per una testimonianza cristallina della loro stessa fede.
Lavorare per la fraternità adilà dell'interesse nazionale
Queste peculiarità socio-economiche e politiche di Singapore, nonché il multilateralismo nelle relazioni con gli altri Stati, possono costituire, sottolinea il Pontefice, un riferimento importante nello scenario internazionale attuale "minacciato da conflitti e guerre sanguinose".
Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali.
Proteggere la famiglia e il creato
In un tempo in cui, nota ancora il Vescovo di Roma, le famiglie "rischiano di venire indebolite", è necessario tutelarle perché possano continuare ad "insegnare ai giovani a formare relazioni solide e sane". Ciò vale anche nel rapporto con l'ambiente che necessita di una cura attenta: qui Singapore può giocare un ruolo utile a livello mondiale investendo risorse adeguate a favore della casa comune.
Il vostro impegno per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso. Singapore è un brillante esempio di ciò che l’umanità può realizzare lavorando insieme in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di inclusività e fraternità. Vi incoraggio a continuare su questa strada, confidando nella promessa di Dio e nel suo amore paterno per tutti.
La sintonia con il Presidente sulle grandi sfide dell'umanità
I temi affrontati dal Pontefice nel suo discorso riecheggiano e riassumono, lo ha aggiunto egli stesso alla fine, quelli che già il Presidente della Repubblica ha illustrato e condiviso nel suo intervento, in primis la sfida della fratellanza umana e della sostenibilità ambientale. "Per noi la solidarietà e l'armonia sono state e continueranno ad essere aspetti centrali", afferma Shanmugaratnam. Bisogna forgiare fiducia, unità e una cultura di accoglienza, osserva il presidente che ringrazia il Vaticano per la sua regolare e attiva partecipazione alla Conferenza internazionale sulle società coesive (ICCS). Cita la Laudato Si' laddove, sottolinea, il concetto chiave di 'interconnessione' è quanto mai cruciale da mettere in atto soprattutto nella attuale fase, molto delicata e difficile, della transizione ecologica. Illustra alcuni progetti virtuosi che vanno nella direzione di una salvaguardia ambientale sempre più efficace.
Il saluto tra Papa Francesco e il Presidente della Repubblica alla Parliament House nella cerimonia di benvenuto
(fonte: Vatican News, articolo di Antonella Palermo 12/09/2024)
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INCONTRO CON LE AUTORITÀ, CON LA SOCIETÀ CIVILE E CON IL CORPO DIPLOMATICO
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Teatro del Centro Culturale Universitario della “National University of Singapore”
Giovedì, 12 settembre 2024
Signor Presidente,
distinte Autorità,
illustri rappresentanti della società civile,
Membri del Corpo Diplomatico!
Ringrazio il Signor Presidente per le cortesi parole di benvenuto che mi ha gentilmente rivolto e che rinnovano in me la riconoscenza per la sua recente visita in Vaticano. A tutte le Autorità sono grato per la cordiale accoglienza in questa vostra città-Stato, crocevia commerciale di primaria importanza e luogo di incontro tra diversi popoli.
Chi arriva qui per la prima volta non può non essere impressionato dalla selva di modernissimi grattacieli che sembrano sorgere dal mare. Essi sono una chiara testimonianza dell’ingegno umano, della dinamicità della società di Singapore e dell’acume dello spirito imprenditoriale, che qui hanno trovato un terreno fertile per esprimersi.
Quella di Singapore è una storia di crescita e resilienza. Da umili origini, questa Nazione ha raggiunto un alto livello di sviluppo, dimostrando che esso è frutto di decisioni razionali e non del caso: è il risultato di un costante impegno nel portare a termine progetti e iniziative ben ponderate e in sintonia con le caratteristiche specifiche del luogo. Proprio in questi giorni ricorre il centounesimo anniversario della nascita di Lee Kuan Yew, primo Primo Ministro della Repubblica di Singapore, che dal 1959 al 1990 mantenne tale incarico e diede un forte impulso alla rapida crescita e trasformazione del Paese.
È importante inoltre che Singapore non solo abbia prosperato economicamente, ma che si sia sforzata di costruire una società nella quale la giustizia sociale e il bene comune sono tenuti in grande considerazione. Penso in particolare alla vostra dedizione nel migliorare le condizioni di vita dei cittadini attraverso politiche abitative pubbliche, un’istruzione di alta qualità e un sistema sanitario efficiente. Auspico che questi sforzi continuino fino a coinvolgere pienamente tutti gli abitanti di Singapore.
E a questo proposito, vorrei segnalare il rischio che un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito comportano, vale a dire la conseguenza non intenzionale di legittimare l’esclusione di coloro che si trovano ai margini dei benefici del progresso.
Su questo fronte, riconosco e lodo le varie politiche e iniziative messe in atto per sostenere i più deboli, e auspico che venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani – le cui fatiche hanno gettato le fondamenta per la Singapore che conosciamo oggi – e anche per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, che molto contribuiscono alla costruzione della società, e ai quali occorre garantire un salario equo.
Le sofisticate tecnologie dell’era digitale e i rapidi sviluppi nell’uso dell’intelligenza artificiale non possono farci dimenticare che è essenziale coltivare relazioni umane reali e concrete; e che queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non per isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile.
Singapore è un mosaico di etnie, culture e religioni che convivono in armonia, e questa parola è molto importante: l’armonia. Il raggiungimento e la conservazione di questa positiva inclusività sono favoriti dall’imparzialità dei poteri pubblici, impegnati in un dialogo costruttivo con tutti, rendendo possibile che ognuno apporti il suo peculiare contributo al bene comune e non consentendo all’estremismo e all’intolleranza di acquisire forza e di mettere in pericolo la pace sociale. Il rispetto reciproco, la collaborazione, il dialogo e la libertà di professare il proprio credo nella lealtà alla legge comune sono condizioni determinanti del successo e della stabilità ottenuti da Singapore, requisiti per uno sviluppo non conflittuale e caotico, ma equilibrato e sostenibile.
La Chiesa Cattolica a Singapore, fin dall’inizio della sua presenza, ha cercato di offrire il proprio apporto peculiare al cammino di questa Nazione, soprattutto nei settori dell’istruzione e della sanità, avvalendosi dello spirito di sacrificio e di dedizione dei missionari e dei fedeli. Sempre animata dal Vangelo di Gesù Cristo, la comunità cattolica è anche in prima linea nelle opere di carità, contribuendo in modo significativo agli sforzi umanitari e gestendo a questo fine diverse istituzioni sanitarie e molte organizzazioni umanitarie, tra cui la Caritas che tutti conosciamo.
La Chiesa inoltre – secondo le indicazioni della Dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II sulle relazioni con le religioni non cristiane – ha costantemente promosso il dialogo interreligioso e la collaborazione tra diverse comunità di fede, con spirito di apertura e rispetto reciproco, fondamentali per la costruzione di una società che sia giusta e pacifica.
Questa mia visita, giunge a quarantatré anni da quando furono stabilite le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e Singapore. Essa si propone di confermare nella fede i cattolici ed esortarli a proseguire con gioia e dedizione la collaborazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per la costruzione di una società civile sana e coesa, per il bene comune e per una testimonianza cristallina della propria fede.
Singapore ha anche un ruolo specifico da giocare nell’ordine internazionale – questo non lo dimentichiamo – minacciato oggi da conflitti e guerre sanguinose, e mi rallegro che abbia meritoriamente promosso il multilateralismo e un ordine basato su regole da tutti condivise. Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti, di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali.
E mi sia consentito ricordare anche il ruolo della famiglia, il primo luogo in cui ognuno impara a relazionarsi con gli altri, ad essere amato e ad amare. Nelle condizioni sociali attuali, le fondamenta su cui si basano le famiglie sono messe in discussione e rischiano di venire indebolite. Occorre che esse vengano poste nella condizione di trasmettere i valori che danno senso e forma alla vita e di insegnare ai giovani a formare relazioni solide e sane. Sono perciò da lodare gli sforzi compiuti per promuovere, proteggere e sostenere l’unità familiare attraverso il lavoro di varie istituzioni.
Non possiamo nascondere che oggi viviamo in una crisi ambientale, e non dobbiamo sottovalutare l’impatto che una piccola Nazione come Singapore può avere in essa. La vostra posizione unica vi offre accesso a capitali, tecnologie e talenti, risorse che possono guidare l’innovazione per prendersi cura della salute della nostra casa comune.
Il vostro impegno per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso. Singapore è un brillante esempio di ciò che l’umanità può realizzare lavorando insieme in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di inclusività e fraternità. Questo è come un riassunto del vostro atteggiamento: lavorare insieme, in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di fraternità e inclusività. Vi incoraggio a continuare su questa strada, confidando nella promessa di Dio e nel suo amore paterno per tutti.
Signor Presidente, Signore e Signori, Dio vi aiuti a rispondere ai bisogni e alle attese della vostra gente, e vi incoraggi a sperimentare che, con chi rimane umile e grato, Lui può compiere grandi cose per il bene di tutti.
Dio benedica Singapore!
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Foto e video
Cerimonia di benvenuto
Incontro con le autorità
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