"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Il brano presenta la seconda delle tre predizioni della passione, morte e resurrezione che caratterizzano l'ultima salita di Gesù a Gerusalemme. Come accade per gli altri due annunci (8,32 ; 10,35), anche questo è seguito dall'incomprensione dei discepoli che, come Pietro a Cesarea di Filippo, sono in attesa della manifestazione di un Messia potente che trionfi sui nemici di Israele e ne ristabilisca il regno impadronendosi del potere con la forza. Un Messia che giustifichi le loro (e le nostre) inconfessate e inconfessabili manie di potenza e grandezza, l'insaziabile brama di volere prevalere sugli altri popoli, un Messia che, come dice Gesù, «pensa come gli uomini e non come Dio» (8,33). Una tentazione, questa, che affiora inquietante non solo nell'Israele politico-religioso di allora, ma anche nella piccola comunità di Gesù e, purtroppo, anche nella Chiesa di oggi e di sempre. La vera realizzazione di coloro che credono nel Dio di Gesù, invece, passa solo attraverso l'umiltà, il servizio e l'amore per ogni creatura umana, credente o pagano che sia. Se Gesù è venuto per «servire e dare la vita per tutti», la più grande ambizione di ogni discepolo dovrà essere quella di seguire il Maestro sul suo stesso cammino. E' questa la via tracciata e percorsa da Gesù, e noi discepoli saremo realmente tali solo quando saremo resi capaci di rinnegare tutti gli idoli, tutte le false immagini di Dio che abbiamo costruito con le nostre stesse mani.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Vangelo: