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domenica 29 settembre 2024

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 46 - 2023/2024 anno B

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B 
Parola chiave del nostro brano è IL NOME, che nella cultura ebraica richiama la realtà profonda e singolare della persona, l'individuo stesso, la sua essenza, la sua presenza. Il termine NOME - in ebr. ha Shem - viene utilizzato dagli ebrei per indicare la Persona di Dio proprio per evitare di pronunciarne il nome. La prima parte del brano è un avvertimento di Gesù ai suoi discepoli perché si guardino dall'esercitare forme autoritarie di monopolio, per divenire capaci di cogliere e apprezzare la Presenza dello Spirito di Dio anche al di fuori del loro gruppo. Agire nel Nome di Gesù significa assumere il suo stile di vita, compiere le sue scelte, seguire lo stesso suo cammino. Unico segno di autenticità e di appartenenza al Regno è il sigillo del Nome di Gesù e l'unico potere concesso è quello del servizio ai fratelli così come ha fatto il Maestro. Il contrario del servizio, che è agire nel Nome di Gesù, è lo scandalo, la pietra di inciampo mediante la quale impediamo ai fratelli di andare dietro Gesù. Dentro le immagini del piede, della mano e dell'occhio, dei quali dobbiamo sbarazzarci, si celano le barriere che impediscono la sequela intesa come servizio. La mano, che invece di operare il bene viene usata per afferrare e possedere. Il piede, che invece di seguire Gesù, ci conduce alla perdizione. L'occhio, simbolo del desiderio, che sedotto dalle illusioni mondane ci fa desiderare ciò che non dovremmo. Se queste tre realtà, buone in se stesse, risultano di impedimento alla sequela di Gesù, vanno necessariamente amputate. Diversamente sarà impossibile entrare nel Regno e la nostra diverrà una vita degna della Geenna, la discarica sempre fumante di Gerusalemme, luogo della non realizzazione e del fallimento totale dell'uomo.