La religiosità popolare di tutte le regioni italiane è ricca di preghiere dialettali, espressione di una cultura religiosa tramandata oralmente di generazione in generazione, per lo più dai nonni ai nipotini.
L'era moderna, purtroppo, tende a cancellare questo patrimonio, infatti le suddette preghiere permangono quasi esclusivamente nei ricordi delle persone più anziane.
Nel periodo di Avvento del 2016 Padre Gregorio Battaglia, della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto - ME - (che i nostri lettori sicuramente conoscono attraverso i post da noi pubblicati) ci chiedeva se fosse stato possibile pubblicare una preghiera in dialetto siciliano ricordata da una persona anziana che stava attraversando un momento molto difficile, questa richiesta ci ha stimolati a promuovere la pubblicazione di questa forma di devozione appartenente al nostro patrimonio culturale estendendo l'invito ai nostri lettori di tutte le regioni italiane.
Ci farebbe molto piacere avere un riscontro positivo da parte dei nostri lettori, che pertanto invitiamo a inviare il loro contributo o con un messaggio privato in Facebook nella pagina "Quelli della Via" o scrivendo una email alla casella di posta di "Tempo Perso": tempo-perso@libero.it .
Vi chiediamo cortesemente di indicare, accanto alla versione dialettale, anche quella in lingua italiana e, nel caso ne foste a conoscenza, di corredarla di diversi particolari (ad esempio se veniva recitata in particolari periodi dell'anno o momenti della giornata, o se rivolta a qualche Santo per chiederne l'intercessione, o a qualunque altra informazione riteniate opportuno fornirci).
Preghiere in dialetto
Sicilia
Antica preghiera recitata dai Siciliani in tempo di epidemie.
O santissima Matri divina,
ca ri lu cielu siti la rigghina,
c'è stu malu ca camina
'ncatinatilu ca vostra catina.
Mannatilu luntanu, luntanu,
e che vuostri manu forti
ciuritici i porti;
u vuostru mantu ni cunsola
niatri rintra e stu malu fora!
O santa Madre di Dio,
che del cielo siete la regina,
c'è questo malanno che circola
incatenatelo con la vostra catena.
Mandatelo lontano, lontano,
e con la vostra mano potente,
spalancategli le porte;
(letteralmente: fategli fiorire le porte)
il vostro mantello ci consola
noi dentro e questo malanno fuori!