Omelia di p. Aurelio Antista
- Santissima Trinità (A) -
07.06.2020
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
Domenica scorsa abbiamo celebrato la solennità della Pentecoste, nel dono dello Spirito ... abbiamo portato a termine il mistero pasquale di Gesù. In questa domenica la Chiesa ci invita a considerare, a contemplare, a invocare quello che è il frutto più bello, più maturo della Pasqua del Signore, perché il Signore Gesù in tutta la sua vita ... ci ha rivelato il mistero di Dio. Il nostro Dio è uno, ma non è solitudine, è comunione di persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Un solo Dio perché sono intimamente uniti gli uni gli altri. Il Padre è l'Amante, la fonte dell'Amore, il Figlio è l'Amato, lo Spirito Santo è l'Amore! La Trinità Santa vive all'interno del suo mistero una relazione ininterrotta, profonda, intima, una comunione piena, una sintonia, un agire e un'azione che non si ferma all'interno del suo mistero, ma trabocca all'esterno ... e il frutto di questo traboccare è il creato, è l'universo ... in modo particolare è l'uomo, la donna ... Quando Dio crea l'uomo impasta la terra, si sporca le mani ... e poi soffia un alito di vita, soffia il suo Spirito ... L'uomo è plasmato ad immagine e somiglianza di Dio, Dio lo plasma con le sue mani e gli mette la sua impronta, il suo mistero è inciso come un marchio nel cuore, nel dna dello spirito di ogni uomo e di ogni donna e ci crea come persone bisognose di relazione ...
Vogliamo chiedere al Signore che ci converta, apra i nostri occhi, apra il nostro cuore e ci converta al suo mistero d'amore e dia in noi il dono del suo Spirito perché possa riplasmare in noi quell'immagine con cui siamo stati plasmati all'inizio della creazione ...
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