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sabato 25 gennaio 2020

Il Vangelo è la chiave di tutto - Commento al Vangelo - III domenica del Tempo Ordinario (A) a cura di P. Ermes Ronchi

Il Vangelo è la chiave di tutto 
 Una parola che riparte da dove Giovanni si era fermato:
 convertitevi! Il regno è vicino!

I commenti di p. Ermes al Vangelo della domenica sono due:
  • il primo per gli amici dei social
  • il secondo pubblicato su Avvenire
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nazaret e andò ad abitare a Cafarnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zabulon e di Neftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia [...] Matteo 4, 12-23


per i social

Il Vangelo è la chiave di tutto. Una parola che riparte da dove Giovanni si era fermato: convertitevi! Il regno è vicino!

Il Battista è appena stato arrestato, e Gesù vede un’ombra minacciosa calare su tutto il suo movimento. Ma questo, anziché renderlo prudente, aumenta l’urgenza del suo ministero e lo fa uscire allo scoperto: ora tocca a lui. Lascia famiglia, casa, lavoro, lascia Nazaret per Cafarnao, non porta niente con sé se non un annuncio, una parola che riparte da dove Giovanni si era fermato: convertitevi! Il regno è vicino!

Immaginavo la conversione come un fare penitenza sul passato, una condizione imposta da Dio per il perdono, e pensavo di trovare Lui come ricompensa all’impegno. Ma che buona notizia sarebbe un Dio che dà secondo le prestazioni? Gesù ci rivela che il movimento è esattamente inverso: è Lui che mi corre incontro e mi raggiunge, sempre Lui che mi abita gratuitamente, Lui che mi aspetta.
Che cos’è il regno dei cieli, cos’è il regno di Dio? È la vita che fiorisce in tutte le sue forme, un’offerta di solarità piena.
Giratevi verso la luce, perché la luce è già qui.
Il Vangelo termina con la chiamata dei quattro pescatori e la promessa: vi farò pescatori di uomini.
Con che cosa, con quale rete pescheranno gli uomini?

Gesù cammina lungo il mare e guarda. 
E in Simone vede la Roccia. Guarda, e in Giovanni indovina il discepolo dalle più belle parole d’amore. Un giorno guarderà l’adultera e risveglierà in lei l’amante fedele. In Nicodemo ridesterà il coraggioso che osa stare davanti a Pilato reclamando il corpo del giustiziato.
Lo sguardo di Gesù è creatore, è profezia. 
Mi guarda, e nel mio inverno vede grano che matura, una generosità che non sapevo, una melodia che non udivo, fame di nascere. 

Poi dice: vieni dietro a me!
Ascolta, ho una cosa bellissima da dirti. Bella e incredibile. Così affascinante che i pescatori ne sono stati sedotti e hanno abbandonato tutto come chi trova un tesoro. La notizia è questa: la felicità è possibile e vicina! La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore (Evangelii Gaudium).

Gesù annuncia: possiamo vivere meglio, e io ne conosco la via. 
Nel discorso sul monte dirà: Dio procura gioia a chi produce amore! Ecco il senso delle Beatitudini, il Vangelo nel Vangelo!
Il Vangelo è la chiave di tutto! E’ possibile vivere meglio, per tutti, perché è la sua parola che risponde alle necessità più profonde delle persone. Perché quando è narrato adeguatamente, e con bellezza, il Vangelo arriva ai bisogni più profondi dei cuori, e mette a disposizione un tesoro di vita, di amore che non inganna, che non delude.

Gesù annunciava e guariva: la parola e la cura.
Camminava e annunciava: i passi a guarire la vita.
E io andrò dietro a lui prendendomi cura di chi soffre e di me stesso, della mia vita. Dietro a lui, per curare le parti di me che soffrono, deboli e malate: prima strada verso l’identità dell’uomo in piedi.

per Avvenire

Giovanni è stato arrestato, tace la grande voce del Giordano, ma si alza una voce libera sul lago di Galilea. ...