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mercoledì 10 gennaio 2024

Mediterraneo dove sei?

Mediterraneo dove sei?


Dove sei Mediterraneo? Dov’è il tuo essere «un laboratorio di pace, un luogo di incontro e di arricchimento reciproco fra persone, popoli e culture», come ha detto Papa Francesco nell’udienza al Corpo diplomatico, invece di trasformarti in «un grande cimitero, una tomba» per «migliaia di persone costrette ad abbandonare la propria terra alla ricerca di un futuro di pace e sicurezza»?

La risposta, purtroppo, arriva dalla cronaca. Ed è una risposta che annichilisce: secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Libia, nel 2023 lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono morti 974 migranti, mentre 1.372 sono stati dichiarati dispersi. Si tratta di un grave aumento, se si pensa che nel 2022 i morti e i dispersi erano rispettivamente 529 e 848 e nel 2021 si attestavano intorno alle 662 e 891 unità. Al contempo, l’Oim sottolinea che sono stati 17.025 i migranti intercettati lo scorso anno dalla guardia costiera libica e riportati nel Paese nordafricano. Tra questi, 1.234 solo nella settimana dal 24 al 30 dicembre 2023.

E se lo scorso anno si è aperto con il drammatico naufragio di Cutro, avvenuto il 25 febbraio e costato la vita a 94 persone, inghiottite dal mare davanti alle coste calabresi, il 2024 prosegue sulla stessa scia, con 35 persone che hanno perso la vita il 3 gennaio al largo della città libica di Zwara. Si è trattato soltanto di uno dei quattro naufragi che, in questo nuovo anno, hanno già provocato 108 migranti deceduti e scomparsi.

E se sull’isola siciliana di Lampedusa nel 2023 sono approdati oltre 12.000 migranti, nello stesso anno in Spagna ne sono morti 6.618 nel tentativo di raggiungere le coste iberiche, ossia una media di 18 decessi al giorno. Ciò rende lo scorso anno come il più mortale dal 2007, momento in cui l’organizzazione secondo l’organizzazione Caminando fronteras ha avviato il suo monitoraggio. Tra le vittime del 2023, 363 erano donne e 384 bambini o bambine. La maggioranza dei migranti — oltre 6.000 — è annegata lungo la rotta delle Canarie che si conferma la più letale al mondo.

Nell’arcipelago spagnolo, da tempo si registra l’emergenza nei porti di Arguineguin, in Gran Canaria, e di La Restinga, a El Hierro: solo ieri, sono sbarcati 216 migranti di origini subsahariane, fra cui 25 minori. I naufraghi sono stati tratti in salvo da 4 caicchi alla deriva grazie all’intervento del Salvamento maritimo e si sono aggiunti ai 381 migranti a bordo di 4 natanti soccorsi fra il 5 e il 6 gennaio.

Ulteriori dati rivelano inoltre che nel 2023 sono aumentate in particolare le partenze dal Senegal e dalla Mauritania. La questione è stata al centro, ieri pomeriggio, di un colloquio telefonico tra il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, e il capo di Stato mauritano, Mohamed Cheikh El Ghazouani. Nel corso della conversazione, ha riferito Madrid in una nota, è stata ribadita la necessità di «rafforzare il coordinamento» tra i due Paesi «nella lotta all’immigrazione irregolare e alle reti di trafficanti di esseri umani».

Ritorna quindi alla memoria l’appello lanciato ieri da Papa Francesco: «Davanti a questa immane tragedia» delle migrazioni, ha detto, «dinanzi a questa sfida nessun Paese può essere lasciato solo».
(fonte: L'Osservatore Romano 09 gennaio 2024)