Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



sabato 6 gennaio 2024

Epifania del Signore - Goffredo Boselli: Dov’è colui che è nato?

Epifania del Signore  
Goffredo Boselli
Dov’è colui che è nato?


Mt  2,1-12

La prima parola che i Magi pronunciano è una domanda: “Dov’è colui che è nato?” I capi dei sacerdoti e gli scribi di Israele indentificano nelle Sante Scritture il luogo fisico in cui doveva nascere il Cristo, a Betlemme di Giudea. In realtà, la risposta non raggiunge il senso profondo della domanda posta dai Magi: “Dov’è colui che è nato?”. Solo il senso del loro lungo cammino, e la qualità del loro itinerario interiore potrà rispondere alla domanda che si portano dentro.

“Dov’è colui che è nato?” è la domanda che ha fatto mettere in cammino questi stranieri che vengono dalle terre d’Oriente. Dalla Caldea, dalla Persia, dalle terre in cui Israele era stato in esilio. “Colui che è nato” è ciò che ha fatto nascere nei Magi il desiderio di mettersi in cammino. Quando è il desiderio a metterci in viaggio, il luogo di partenza custodisce già in sé il luogo di arrivo. La nascita del bambino e la nascita del loro desiderio di adorarlo sono un’unica nascita. Sono venuti da lontano per adorare colui che già portavano nel cuore.

“Dov’è colui che è nato?” è la domanda che questi sapienti si portano nel cuore lungo tutto il cammino verso Gerusalemme, da quando scrutando il cielo hanno visto sorgere un astro nuovo – che loro chiameranno “la sua stella” –, una stella che, secondo una sapienza loro tramandata, segnava un grande evento, la nascita di un re salvatore.

Dove i Magi trovano il Cristo? Lo trovano nella fatica di lasciare le loro case e la loro terra per incamminarsi verso un luogo sconosciuto. I Magi conoscono quell’obbedienza interiore che è all’origine di ogni partenza, di ogni distacco e separazione: “Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava” (Eb 11,8). I Magi partecipano alla fede di Abramo con il loro germinale atto di fede in Cristo che attraverso “la sua stella” li mette in cammino: “In Cristo la benedizione di Abramo è passata anche alle genti” (cf. Gal 3,14). Il Cristo si trova all’origine dei nostri cammini di fede, si trova nella fede in lui che ci chiama alla sequela del suo evangelo.

Dove i Magi trovano il Cristo? Lo trovano nel loro camminare insieme, nel condividere l’unico desiderio che muove la loro ricerca. Insieme vedono spuntare la stella, insieme si mettono in cammino e giungono a Gerusalemme, insieme adorano il bambino e insieme fanno ritorno al loro paese. Il Cristo si trova nel desiderio condiviso con i fratelli e le sorelle che spinge alla ricerca comune, a seguire insieme “la sua stella” che sempre precede, guida e orienta.

Dove i Magi trovano il Cristo? Lo trovano là dove la stella si ferma sopra un luogo preciso. A ben guardare il vangelo non parla di Betlemme ma del “luogo dove si trova il bambino”: la meta del lungo viaggio è il bambino. Il luogo non è una località ma una persona. Se per Abramo la meta è stata la terra promessa, per i Magi la meta è il bambino promesso.

Dove i Magi trovano il Cristo? Entrano in una casa e “vedono il bambino con Maria sua madre”. Lo trovano nella semplicità e nella ferialità domestica in cui si trova un neonato: in braccio a sua madre. Ecco il luogo definitivo dove trovano colui che è nato. Per nulla stupiti di vedere “il Re dei Giudei” in quella umile condizione, si inginocchiano e lo adorano. Dio abita e si rivela nella carne di un bambino, la più umana delle condizioni. Solo nella fede lo si può riconoscere e adorare.

Anche se sappiamo che Gesù è nato a Betlemme di Giudea, riconosciamo di percorrere sempre l’itinerario dei Magi custodendo nel cuore la domanda “Dov’è colui che è nato?”.
(fonte: Altrimenti)