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sabato 22 febbraio 2014

"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 14/2013-2014 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino




Vangelo:  Mt 5,38-48





Continuiamo la lettura del capitolo 5 del Vangelo di Matteo, dove la comunità è chiamata a riflettere sulla questione spinosa della violenza. L'invito che Gesù fa di non opporre resistenza al malvagio che perseguita i credenti, non sta a significare che si debba essere persone passive che accettano in silenzio ogni prepotenza, il cristiano non è questo, anzi. Gesù stesso, in Gv 18,23, stigmatizza la violenza di una guardia del tempio che lo schiaffeggia solo per compiacere i superiori.
Egli non ci chiede di passare per stupidi, per scemi, di rimanere in silenzio di fronte all'ingiustizia e alla violenza. Ci chiede di essere buoni, eccessivamente buoni, smodatamente buoni, come il Padre: "CHARITAS SINE MODO".
Gesù ci chiede di spezzare il cerchio della violenza che moltiplica ancora di più la spirale dell'odio, mettendo in atto azioni di riconciliazione, di pace, di bene, di amore che disinneschino questo meccanismo perverso che si abbatte su di noi. Solo agendo così possiamo realmente dirci "figli del Padre nostro dei cieli", figli perché ad immagine del Padre, perché amiamo tutti i fratelli così come Lui li ama. Amare tutti, nemici compresi, perché così ama il Dio di Gesù, che non è un Dio che premia i giusti e castiga i malvagi, ma a tutti, giusti e malvagi, offre il suo amore. E' questo amore, eterno e gratuito, che ci consente di essere "perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste"; perfetti cioè totalmente, pienamente, completamente capaci di amare ogni nostro fratello, perché il Padre, nel Figlio, per mezzo del suo Amore, ama ciascuno di noi.