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sabato 1 febbraio 2014

La fede in Dio è causa di violenza o antidoto alla violenza? "Fare i conti con la violenza" di Christian Albini

La fede in Dio è causa di violenza o antidoto alla violenza?
Lo scrittore portoghese José Saramago, premio Nobel per la Letteratura, in un suo articolo ha scritto: «Le religioni, tutte, senza eccezione, non serviranno mai per avvicinare e riconciliare gli uomini e, al contrario, sono state e continuano a essere causa di sofferenze inenarrabili, di stragi, di mostruose violenze fisiche e spirituali che costituiscono uno dei più tenebrosi capitoli della misera storia umana».
La frase esprime bene l'accusa gravissima, condivisa da molte persone, che una componente della cultura laica muove alla fede religiosa. In particolare, è il monoteismo a essere posto sul banco degli imputati: la fede in un Dio unico implicherebbe una visione assolutista e intollerante della verità traducendosi comportamenti oppressivi e persecutori.
Una risposta è venuta dal recente testo della Commissione Teologica Internazionale, un organismo vaticano che riunisce studiosi di tutto il mondo per affrontare tematiche di particolare importanza, pubblicato il 17 gennaio: Dio trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza. I trenta teologi che lo hanno redatto hanno esaminato i fondamenti biblici e teologici di una lettura autenticamente cristiana della realtà della violenza e invitato il pensiero filosofico e politico contemporaneo a uscire da una prospettiva pregiudizialmente ostile alla fede religiosa, nonché a essere altrettanto attento ai rischi di negazione della dignità umana di cui esso stesso è portatore, in vista di un dialogo costruttivo.
I punti cruciali del discorso, a mio avviso, sono in estrema sintesi tre...

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