PEDOFILIA E ABORTO, L'ONU ATTACCA IL VATICANO
di Annachiara Valle
"Sono molto dure e molto specifiche le accuse che il Comitato Onu per i diritti del fanciullo muove alla Santa Sede. Si torna a parlare, per esempio, delle Case Magdleine, in Irlanda, che fino al 1996 sono state teatro di abusi e violenze contro le ragazze che vi erano rinchiuse. O della pratica di spostare i preti pedofili di parrocchia in parrocchia o di Stato in Stato per insabbiarne i crimini “come è stato documentato da molte corti di giustizia”. ...
Dura replica del Vaticano: questo comitato non ha fatto un buon servizio alle Nazioni Unite.
La denuncia e l'ingerenza
di Enzo Bianchi
"... Su questo tema, occorre riconoscerlo, gli ultimi decenni hanno visto un profondo cambio culturale nel quale la soggettività e i diritti dei minori sono emersi con forza, generando un giudizio morale di grave deprecazione per determinati comportamenti: per tutta la società occidentale, chiese comprese, i delitti di pedofilia sono diventati “delicta graviora”, reati tra i più gravi, e la condanna li colpisce con una forza sconosciuta in precedenza.
Ora il documento della Commissione ONU per i diritti dei minori riaccende doverosamente l’attenzione sugli abusi verso i minori da parte di persone – preti, religiosi, educatori – con responsabilità all’interno della chiesa cattolica. Non andrebbe tuttavia dimenticato che i dati attestano come la percentuale di tali crimini commessi all’interno delle istituzioni cattoliche non si discosti da quella relativa a qualsiasi tipo di istituzione per i minori, specialmente se prevede la convivenza quotidiana tra questi e gli educatori.
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Come si può, parlando di difesa dei minori, passare a rimproverare alla chiesa cattolica la sua posizione fermamente contraria all’aborto? E cosa ha a che fare il tipo di approccio teologico o pastorale all’omosessualità con la depravazione della pedofilia? E a quale altro stato membro od osservatore presso l’ONU si chiede esplicitamente di cambiare la propria costituzione o il codice civile o penale, come si fa con la S. Sede pretendendo che modifichi il Codice di diritto canonico?
L’impressione che emerge dalla lettura degli stralci del documento affidati ai media è che si sia voluto affrontare un male certamente detestabile e tenace non confrontandosi con l’istanza ecclesiale in modo franco e costruttivo in vista di una comune battaglia per estirparlo, ma reiterando condanne già espresse, ignorando cambiamenti avvenuti e considerando più o meno esplicitamente l’interlocutore cattolico come una controparte che non collabora alla soluzione del problema ma lo accresce a causa del suo stesso approccio etico.
Purtroppo da alcuni anni si può constatare che da parte di alcune istituzioni politiche occidentali sta crescendo un’ostilità anticristiana che – non accogliendo il messaggio etico, soprattutto della chiesa cattolica – finisce per accusarla di comportamenti che, se han fatto parte del passato, oggi sono condannati e, per quanto possibile, prevenuti e impediti. ..."
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La denuncia e l'ingerenza di Enzo Bianchi
Violenze sui minori: senza alternative. Il cammino di tutta la Chiesa
di M. E. Gandolfi
Il dibattito degli ultimi anni ci ha aiutato a scoprire quanto grande sia stata e sia nella Chiesa la tentazione d’evitare di guardare in faccia [la] verità»: anche estrapolata dal suo contesto, questa affermazione avrebbe già di per sé un peso non indifferente. Ma il fatto che sia stata pronunciata da un cardinale, Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, in un simposio sul tema delle violenze sessuali contro minori nel contesto ecclesiale, organizzato in un’università pontificia (la Gregoriana), a cui hanno partecipato attivamente esponenti di primo piano delle quattro principali congregazioni vaticane (dottrina della fede, innanzitutto, vescovi, evangelizzazione dei popoli, religiosi), ne fa un punto di non ritorno.
L’idea del simposio – celebrato dal 6 al 9 febbraio – è nata a partire dalle rivelazioni su casi di violenze contro minori che nell’anno 2010 hanno scosso la Chiesa cattolica, e, tra le Chiese locali, anche quella tedesca. «Per quanto mi riguarda – ha detto il card. Marx – posso affermare che l’anno 2010 (…) è stato l’anno peggiore e più doloroso della mia vita». Il caso del collegio Canisius, retto dai gesuiti, ha chiamato in causa direttamente la Compagnia, che si è attivata non solo per dare corso alle denunce ma anche per avviare programmi di prevenzione (cf. Regno-att. 4,2010,83; 6,2010,166; Regno-doc. 17,2010,567). Di lì il passo a rivolgersi alla «propria» università e in particolare all’Istituto di psicologia è stato breve...
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