Omelia p. Gregorio Battaglia
- XXVI Domenica del Tempo Ordinario / B -
30/09/2018
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
... E' un po' difficile riconoscere che Dio ci può parlare e può agire anche al di fuori di quello che noi riteniamo la nostra cerchia, la nostra Chiesa ... questo modo di ragionare ci impedisce di comprendere il bene che l'altro sta facendo, di riconoscerlo; per cui siamo portati ad innalzare muri, a ritenere che la cosa più importante per noi è difenderci dall'assalto degli altri ... Invece Gesù dice che il problema più serio è quello che noi viviamo, perché il lavoro lo dobbiamo fare non sugli altri ... ma su noi stessi, perché c'è il pericolo che noi, invece di essere quell'annuncio bello per il mondo, di fatto possiamo costituire uno scandalo. Guardate che è tremendo questo. Noi siamo chiamati, in quanto cristiani, ad essere in mezzo agli altri, in mezzo a questa umanità, ad essere coloro che sanno dire una parola bella, l'annuncio del Vangelo, ad essere profeti ... invece c'è il pericolo che voi siete preoccupati di voi stessi e diventate scandalo. ...
Se noi ci mostriamo aperti in questo mondo davvero è un paradiso, camminiamo verso il paradiso, se no l'inferno si apre davanti a noi. I discorsi che stiamo facendo in questi giorni ... o usciamo da questo modo di parlare "noi per primi, gli altri no" queste logiche davvero ci portano all'inferno, ce lo stiamo scavando ...
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