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venerdì 3 febbraio 2012

"Bauman: io disabile in un mondo che esclude" dal libro "Conversazioni sull'educazione" di Zygmunt Bauman in collaborazione con Riccardo Mazzeo

Normalità è il nome elaborato ideologicamente per significare maggioranza. Cos’altro può significare, «normale», se non il fatto di ricadere in una maggioranza statistica? E cos’altro significa «anormalità» se non l’appartenenza a una minoranza statistica? Parlo di maggioranze e minoranze perché l’idea di normalità presuppone che alcune unità di un totale complessivo non siano conformi alla «norma»; se il 100 per cento delle unità recassero gli stessi tratti distintivi, sarebbe difficile che emergesse l’idea di una «norma». Quindi l’idea di «norma» e «normalità» implica una dissimiglianza, una difformità: la suddivisione di un totale complessivo in una maggioranza e in una minoranza, in un «la maggior parte» e «alcuni».


Conversazioni sull'educazione (ed. Erickson, 2012) è un libro scritto a quattro mani dal grande sociologo Zygmunt Bauman e dall'intellettuale Riccardo Mazzeo, tra l’altro traduttore dal francese della filosofa Michela Marzano e dall’inglese dello stesso Bauman. L’opera – incentrata sul ruolo dell’educazione “nello scenario della realtà inquietante in cui si trovano calati i nostri figli” – è divisa in venti brevi capitoli che spaziano dalle problematiche del consumo a quelle della disoccupazione, dalle difficoltà dei giovani a quelle dei disabili, passando per le odierne rivolte inglesi e nordafricane e per le riflessioni di autori come Lacan, Zizek, Bateson, Morin.
Leggi tutto: la recensione di Paolo Calabrò (testo+audio)