"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Il brano conclude il tema della sequela introducendo il lettore all'ultimo pellegrinaggio di Gesù a Gerusalemme, "l'Aliyah di Pesach", la Salita di Pasqua, che vedrà concludere il suo servizio agli uomini nel dono totale di sé sulla croce. Gesù raggiunge ed attraversa Gerico, città situata in una profonda depressione di circa 300 metri sotto il livello del mare, simbolo questo di ogni depressione umana che Gesù attraversa in tutta la sua ampiezza. A Gerico avviene l'incontro con un cieco, Bartimeo, seduto nella sua immobilità a bordo della strada che si inerpica verso Gerusalemme. Il cieco è figura di quanti - persone e comunità - sono animati dallo spirito del mondo, il simbolo di coloro che rifiutano la proposta di vita e d'amore di Gesù e del suo Vangelo. Anche se pensiamo di seguire la strada del Maestro, in realtà ci troviamo ancora a stare seduti a bordo strada, uomini e donne falliti e immobilizzati, irretiti da quello spirito del potere che ostinatamente perseguiamo e che invece di assicurarci la vita, ci conduce tra le braccia della morte. Di fronte allo scandalo di un Messia sconfitto e crocifisso, anche noi siamo chiamati a svegliarci dal torpore che ci paralizza e ci schiaccia ai bordi della vita, facendo nostra l'invocazione del cieco: «Rabbì, che io veda», perché cadano finalmente dai nostri occhi le dure scaglie che non ci permettono di contemplare pienamente la Gloria di Dio nel corpo straziato e senza più vita del Crocifisso.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B