Lo scorso anno gli italiani hanno speso 79,9 miliardi di euro, mentre per il 2012 si prevede una spesa record di 130 miliardi.
E si spiegherebbe con il colossale buco di bilancio il via libera non solo alle slot on line (accessibili già da lunedì scorso) ma perfino a vere bische legali per il gioco del poker, finora ammesso solo nei casinò. Entro gennaio dovrebbe infatti essere emanato il bando per l’assegnazione di mille nuove licenze per l’apertura di sale in stile saloon da vecchio West.
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Bisogna proprio riuscire a guardarli in faccia i padroni e i protettori di Azzardopoli. Bisogna una buona volta stanarla questa potentissima e trasversale consorteria che sta costruendo la nuova grande "industria" italiana che illude, incatena e sbrana i soldi e la salute soprattutto di chi ha meno.
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Siamo sicuri che lo Stato, e la collettività, ci guadagnino favorendo la diffusione del gioco d'azzardo? "Mettiamoci in gioco", campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo risponde con un chiaro "no, non ci guadagnano affatto". Una posizione ribadita il 4 dicembre rendendo pubblico al Senato un dossier sui costi sociali e sanitari del gioco d'azzardo. All'interno dell'iniziativa Libera ha presentato il dossier "Azzardopoli 2.0", sulla presenza delle mafie nel settore.
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