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mercoledì 29 novembre 2023

Cop 28 a Dubai, la Terra brucia nel solito scontro ricchi-poveri (con una sola buona notizia)

Cop 28 a Dubai, la Terra brucia nel solito scontro ricchi-poveri (con una sola buona notizia)

Riflettori accesi sull’annuale conferenza Onu sui cambiamenti climatici. I punti nevralgici in discussione e il positivo accordo raggiunto di recente tra Usa e Cina


Si apre giovedì a Dubai Cop28, l’annuale conferenza Onu sui cambiamenti climatici, annunciata da cinque dati inquietanti. 1) Non c’è ormai più alcun dubbio che il 2023, sotto la spinta di El Niño, sarà l’anno più caldo di sempre. 2) Il 4 luglio con 17,19 gradi è stato il giorno con la temperature media globale più alta di sempre sulla Terra da quando esistono le misurazioni. 3) Il 1° agosto la temperatura dei mari tra le latitudini di 60° N e 60° S con 20,96 gradi è stata la più alta di sempre. 4) Il 17 novembre sono stati per la prima volta superati i 2 gradi sul livello di base pre-industriale 1850-1900. 5) Gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi del 2015 sono lontanissimi: entro il 2030 si dovevano ridurre del 43% le emissioni di gas serra per limitare possibilmente a 1,5 gradi l’aumento di temperatura media entro la fine del secolo (siamo già a +1,2 °C) e assolutamente entro 2 gradi, ma le azioni finora intraprese porteranno nel 2030 a ridurre le emissioni soltanto del 2% .


I temi centrali in agenda a Cop28 sono quindi due: il bilancio a otto anni da Cop21 e il Fondo Loss & Damage, finanziato dai Paesi più ricchi, destinato a compensare perdite e danni causati dai cambiamenti climatici nelle nazioni più povere. Intorno a quest’ultimo argomento si dibatte da anni, sono stati spesi fiumi di parole e tante promesse (100 miliardi di dollari all’anno) ma di soldi veri se ne sono visti pochi. Anche perché in mezzo, occorre riconoscerlo, c’è stata una pandemia e la guerra in Ucraina che ha fatto dirottare le risorse verso altre direzioni. L’unica buona notizia è il recente accordo Usa-Cina, che apre la strada a una possibile intesa anche sul clima tra i due colossi mondiali, anche perché se si prosegue su questa strada l’aumento di temperatura a fine secolo sarà di 2,5-2,9 °C, con tutte le conseguenze che ciò comporta (scioglimento dei ghiacci, aumento del livello dei mari, tempeste sempre più forti, siccità più lunghe, temperature in alcune zone che supereranno il confine dei limiti vitali).

A Dubai si prevede un acceso scontro tra Paesi ricchi e poveri proprio sul tema dei soldi per il Fondo Loss & Damage, sul quale nelle riunioni pre-Cop28 sembra che ci si avvii verso un compromesso, ma occorrerà vedere a quale livello. A Dubai è atteso anche Papa Francesco, salute permettendo. Ancora incerta la sede del prossimo anno: si erano fatte avanti Bulgaria e Repubblica Ceca, ma la Russia ha posto il veto per tenere Cop29 in una nazione Ue. Cop30 nel 2025 dovrebbe avere luogo a Belem, in Brasile. Staremo a vedere.
(fonte: Corriere della Sera - Buone Notizie articolo di Paolo Virtuani 27/11/2023)