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venerdì 10 novembre 2023

Ancora accuse a Papa Francesco - Al Papa nemico della guerra danno pure dell’antisemita

Ancora accuse a Papa Francesco
Al Papa nemico della guerra
danno pure dell’antisemita 

Articolo di Stefano Cannavò
Pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” 8 novembre 2023


Papa Francesco si è preso molti insulti sulla guerra in Ucraina. Ora se ne attira di nuovi in occasione dei bombardamenti su Gaza. Il più pesante, in particolare per la Chiesa cattolica, quello di antisemitismo. 

L’occasione è data dall’udienza del 6 novembre in cui ha ricevuto i rabbini europei. Per ragioni “di salute” Francesco non ha potuto leggere il discorso preparato, ma lo ha distribuito invitando i rabbini “a portarlo con voi”. Poco dopo si è tenuto l’evento più rilevante della giornata, l’incontro in Vaticano con circa 7000 bambini, in cui ha parlato e si è prodigato nell’accogliere i più piccoli. Il quotidiano La Verità mettendo in relazione i due fatti ha titolato: “Il papa ai rabbini: ‘Non sto bene’. Poi però incontra 7000 bambini. La caporedattrice del Messaggero ha ironizzato su Twitter, dando voce a una insinuazione diffusa: “Il papa, ‘per ragioni di salute’, evita di leggere il discorso preparato per l’incontro con i rabbini europei. Una settimana fa aveva annullato l’incontro con i parenti delle vittime del 7 ottobre perché impegnato col sinodo. Naturalmente le due cose non sono legate. No?”. 
Ma l’attacco più duro arriva dalle colonne de La Stampa e porta la firma di Lucetta Scaraffia. La giornalista, ex storica e già collaboratrice dell’Osservatore Romano, da cui uscì con una polemica pubblica contro l’attuale direttore Andrea Monda, non usa mezzi termini nel suo articolo intitolato “L’antisemitismo e il papa ambiguo”. “È molto difficile – scrive – credere che la mancata lettura del discorso ai rabbini europei sia stata provocata da un problema di salute. Un problema che, tra l’altro, non sembra essersi presentato durante gli altri e diversi impegni papali nel corso della giornata”. La cosa per l’editorialista de La Stampa “costituisce un segnale preoccupante” tale da “rendere ancora più complicata la situazione, già poco chiara, dei rapporti fra Bergoglio e il mondo ebraico”. Il Papa terrebbe quindi una posizione “ambigua” che riguarda in genere le guerre, e dopo aver ricordato la Nostra Aetate di Joseph Ratzinger, che avrebbe detto parole chiare sul rapporto con gli ebrei, Scaraffia proclama: “La diffidenza del mondo cattolico verso il popolo ebraico sembra riemergere ogni volta che dichiararsi solidali con gli ebrei richieda di pagare un prezzo”. 

Il vecchio antisemitismo latente che ritorna, dunque, basato su “sospetti” e deduzioni logiche, senza riscontri immediati, e forse sul rancore per un distacco dal Vaticano avvenuto in modo turbolento. Eppure i fatti dicono altro. Innanzitutto le immagini parlano di un incontro cordiale e sereno, così come da tweet del rabbino Pinchas Goldschmidt: “Questa mattina ho incontrato papa Francesco per discutere dell’attuale violenza in Israele e della sconvolgente ascesa delle dimostrazioni antisemite in tutto il continente”. Poi, il discorso del Papa, non letto, ma reso pubblico: “Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella terra che, benedetta dall’Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell’odio e dal rumore funesto delle armi. E preoccupa il diffondersi di manifestazioni antisemite, che fermamente condanno” è l’incipit. “Noi – continua il Papa – che siamo di Cristo, abbiamo bisogno di voi, cari fratelli, abbiamo bisogno dell’ebraismo per comprendere meglio noi stessi”. Certo, il Papa invita a non cedere al “brusco impeto della vendetta e alla follia dell’odio bellico”. 

La critica alla guerra, la richiesta del cessate il fuoco è ben presente ed è questo che, certamente da fastidio. Ma l’accusa di antisemitismo, di volontà di rottura con gli ebrei, sembra basata su niente. Agli ebrei Francesco dice che “il nostro, più che un dialogo interreligioso, è un dialogo familiare”. Fu lo stesso Francesco, pochi giorni dopo il 7 ottobre, a dire che “chi è attaccato ha diritto a difendersi”, parole definite dal Foglio, giornale ultra-israeliano, “non scontate e che meritano sottolineatura”. Il concetto fu ribadito il 19 ottobre ricevendo il presidente del Congresso ebraico mondiale, Ronald S. Lauder

Del rapporto con la religione ebraica testimonia poi il legame con il rabbino Abraham Skorka con cui ha scritto il libro Il cielo e la terra. Skorka ha ricordato recentemente in una intervista a padre Antonio Spadaro su Civiltà Cattolica, la densità della sua amicizia con Francesco: “Quando Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, ha promosso con coraggio e decisione l’avvicinamento fraterno tra ebrei e cattolici”. Le testimonianze sono molteplici, compreso l’impegno contro la guerra.