"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Da sempre il Padre ama alla follia i suoi figli, anche se i suoi figli non ricambiano il suo amore andando dietro ai loro idoli. Egli, però, non è il giudice implacabile che minaccia e punisce, ma il Padre che è solo capace di amarci offrendo a tutti pienezza di vita, perché tutti possiamo imparare ad essere veramente figli suoi vivendo da fratelli. Nonostante la nostra durezza di cuore, Dio non si è stancato di noi, non ci odia, non è nauseato per i nostri continui tradimenti, anzi, è innamorato di noi talmente tanto, che ha consegnato nelle nostre mani il suo Figlio Unigenito, perché potessimo imparare ad amare come Lui ci ama: «fino alla fine». In Gesù, nel suo vissuto, facciamo esperienza di un amore mai sperimentato prima, un amore che sconfigge il peccato e distrugge l'idolo satanico che abbiamo costruito con le nostre stesse mani: la falsa immagine che abbiamo del Padre. Contemplando Gesù, il Figlio Amato, anche noi impariamo ad amarci gli uni gli altri; generati a vita nuova dalle sue ferite, ci riscopriamo sorelle e fratelli nella Chiesa, Comunità di Fede e di Amore che riflette il Volto amante del Figlio, che nello Spirito Santo, ci rivela la vera essenza del Padre.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
SANTISSIMA TRINITA' (ANNO A)
Vangelo:
Da sempre il Padre ama alla follia i suoi figli, anche se i suoi figli non ricambiano il suo amore andando dietro ai loro idoli. Egli, però, non è il giudice implacabile che minaccia e punisce, ma il Padre che è solo capace di amarci offrendo a tutti pienezza di vita, perché tutti possiamo imparare ad essere veramente figli suoi vivendo da fratelli. Nonostante la nostra durezza di cuore, Dio non si è stancato di noi, non ci odia, non è nauseato per i nostri continui tradimenti, anzi, è innamorato di noi talmente tanto, che ha consegnato nelle nostre mani il suo Figlio Unigenito, perché potessimo imparare ad amare come Lui ci ama: «fino alla fine». In Gesù, nel suo vissuto, facciamo esperienza di un amore mai sperimentato prima, un amore che sconfigge il peccato e distrugge l'idolo satanico che abbiamo costruito con le nostre stesse mani: la falsa immagine che abbiamo del Padre. Contemplando Gesù, il Figlio Amato, anche noi impariamo ad amarci gli uni gli altri; generati a vita nuova dalle sue ferite, ci riscopriamo sorelle e fratelli nella Chiesa, Comunità di Fede e di Amore che riflette il Volto amante del Figlio, che nello Spirito Santo, ci rivela la vera essenza del Padre.
