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martedì 13 giugno 2023

12 GIUGNO GIORNATA MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE - SAVE THE CHILDREN: Il Lavoro minorile in Italia e nel mondo e le azioni da compiere per contrastarlo - UNICEF: Primo report statistico "Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni, sicurezza sui luoghi di lavoro"

12 GIUGNO
GIORNATA MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE 



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SAVE THE CHILDREN:
Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile 2023

 
In occasione della 22° Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, il 12 giugno e che quest’anno ha come focus la giustizia sociale per tutti, rilanciamo l’allarme su questa grave violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza che, solo in Italia, riguarda 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni coinvolti in esperienze di lavoro continuative, saltuarie o occasionali.

Nella nostra recente pubblicazione Non è un Gioco, abbiamo analizzato il lavoro minorile in Italia, conoscendo e dando voce ai ragazzi e alle ragazze coinvolti nel fenomeno. "Non è un gioco" è anche un podcast, scritto e prodotto da Will Media, in cui esploriamo le cause del lavoro minorile, le sue conseguenze e le possibili misure per contrastarlo.
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IL LAVORO MINORILE IN ITALIA E NEL MONDO

Il fenomeno del lavoro minorile è in gran parte sommerso e destinato a peggiorare con la crescita delle famiglie con figli spinte verso condizioni di povertà. I progressi nella riduzione del fenomeno negli ultimi 20 anni, hanno dovuto fare i conti con i conflitti armati, l’impatto della pandemia Covid-19 e la crisi climatica, cause correlate di un aumento vertiginoso delle famiglie sfollate o precipitate nella povertà, costringendo altri milioni di bambini al lavoro minorile.

Nel mondo, sono 160 milioni i bambini e adolescenti tra i 5 e 17 anni coinvolti nel lavoro minorile. A livello globale, il lavoro minorile coinvolge sempre più bambini e adolescenti: secondo le stime, in quasi la metà dei casi, riguardano un lavoro pericoloso con potenziali danni per la salute e lo sviluppo psicofisico e morale, per 79 milioni di minori.

In Europa, in un solo anno, oltre 200.000 bambine, bambini e adolescenti in più sono stati spinti sull'orlo della povertà, portando nel 2021 il numero totale di minori a rischio povertà a oltre 19,6 milioni, 1 bambino su 4.

In Italia, quasi 1 minore su 15 tra i 7 e i 15 anni, ha avuto esperienza di lavoro minorile. Inoltre, il numero dei minori in povertà assoluta ha ormai raggiunto la cifra di 1 milione e 382 mila, il 12,1% delle famiglie con minori (762mila famiglie) sono in condizione di povertà assoluta, e una coppia con figli su 4 è a rischio povertà.
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Per contrastare il lavoro minorile le azioni da compiere al più presto sono: 
  • Un’indagine sistematica e periodica sul lavoro minorile in Italia a cura dell’ISTAT, che comprenda anche il fenomeno ormai attuale del lavoro online.
  • Che i Comuni elaborino un Programma Operativo di prevenzione e contrasto del lavoro minorile e della dispersione scolastica con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori del territorio,
  • Si garantisca un sistema di presa in carico a livello territoriale dei minori infrasedicenni che lavorano e del loro nucleo familiare, per garantire un percorso di protezione dallo sfruttamento, reinserimento e riorientamento, assicurando anche la formazione del personale preposto all’identificazione e all’assistenza dei minorenni esposti al lavoro minorile,
  • A partire dalla scuola secondaria di I grado, sia promossa la formazione di studenti e studentesse sui diritti e la legislazione che regolano il lavoro in Italia, con particolare attenzione agli studenti in difficili condizioni economiche,
  • Che si utilizzino i fondi del PNRR per lo sviluppo delle competenze trasversali e legate alla transizione digitale e green dei giovani, offrendo percorsi di qualità, prospettive di formazione e specializzazione in settori emergenti.
Per questo motivo è fondamentale un impegno collettivo da parte di istituzioni, agenzie educative, servizi sociali, Terzo Settore e anche mondo profit, per prevenirlo e contrastarlo, a tutela dei diritti di bambine, bambini e adolescenti. Imprese e aziende possono contribuire positivamente all’eliminazione del fenomeno adottando condotte più responsabili a sostegno della protezione dei diritti umani.

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

(fonte: Save the Children 09/06/2023)

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L'UNICEF presenta il Primo Report statistico
"Lavoro minorile in Italia:
rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro"


Oggi, in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, l'UNICEF Italia presenta il 1° rapporto statistico "Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro": nel 2022 sono 69.601 i lavoratori minorenni 15-17 anni, in aumento rispetto ai 51.845 del 2021 e ai 35.505 del; la posizione di "dipendente" raccoglie la maggiore percentuale di lavoratori, seguita da "operai agricoli" e "voucher"; se invece osserviamo la fascia di età entro i 19 anni nel 2021 i lavoratori erano 310.258, in aumento rispetto ai 243.856 del 2020.

Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021 le denunce di infortunio di minorenni sotto i 19 anni presentate all'Inail a livello nazionale ammontano a 352.140 di cui: 223.262 per i minorenni fino a 14 anni (erano 31.857 nel 2021 e 18.534 nel) e 128.878 nella fascia di età 15-19 anni (erano 18.923 nel 2021 e 11.707 nel).

Il rapporto esamina i dati sul lavoro minorile e gli infortuni da lavoro in Italia nel quinquennio 2017-2021, distribuiti per età, regione e genere ed è stato realizzato sulla base di dati elaborati a partire da report e database presenti su portali nazionali dell'Inail e dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS).


Il Rapporto

Realizzato nell'ambito delle attività dell'Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile - coordinato dal Prof. Domenico Della Porta - è stato curato dal "Laboratorio di Sanità Pubblica per l'analisi dei bisogni di Salute delle Comunità" del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria "Scuola Medica Salernitana"- Università degli Studi di Salerno-responsabile Scientifico: Prof. Francesco De Caro; funzionarie psicologhe: Dott.ssa Francesca Malatesta, Dott.ssa Nadia Pecoraro; con il contributo scientifico della Prof.ssa Giuseppina Cersosimo.

Il report viene presentato oggi, nell'ambito delle "OFFICINE UNICEF", durante l'incontro on line "Tutelare i diritti dei minorenni che lavorano", alla presenza della Presidente dell'UNICEF Italia Carmela Pace, del Coordinatore dell'Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile Domenico Della Porta, del Responsabile scientifico del citato Laboratorio Francesco De Caro e della Docente in Sociologia della Salute dell'Università degli Studi di Salerno Giuseppina Cersosimo.

"Proponiamo oggi una riflessione pubblica sui dati, grazie alla collaborazione avviata con l'Università di Salerno nell'ambito dell'Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile"- sottolinea Carmela Pace, Presidente dell'UNICEF Italia - "Al fine di garantire un'attenzione particolare ai minorenni che lavorano, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, nello scorso mese di febbraio abbiamo firmato un Protocollo con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali per unire le forze nel perseguimento di questo importante obiettivo. Già nel giugno 2022 avevamo dato vita all'Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile, proprio allo scopo di contrastare lo sfruttamento degli adolescenti e tutelare la legalità, a partire dalla realizzazione di studi, analisi e proposte da rivolgere alle Istituzioni competenti"

Altri Dati sul Rapporto

  • Lavoro Minorile - Le cinque regioni con il maggior numero di ragazzi fino a 19 anni occupati complessivamente nell'arco dei cinque anni presi in esame sono rispettivamente: Lombardia (240.252), Veneto (155.987), Emilia Romagna (134.694), Lazio (119.256) e Puglia (108.867).
  • Lavoro Minorile e Genere - Dei 310.287 minorenni fino a 19 anni coinvolti nel lavoro nel 2021, 193.138 sono maschi e 117.149 sono femmine - in aumento rispetto ai 154.194 maschi e le 89.674 femmine nel 2020.
Il maggiore impiego di lavoratori di sesso maschile entro i 19 anni rispetto a lavoratrici di sesso femminile, mostra la tendenza delle donne a essere più istruite degli uomini; il 65,3% delle donne ha almeno un diploma (rispetto al 60,1% degli uomini); le laureate arrivano al 23,1% (rispetto al 16,8% degli uomini) (ISTAT). Si può osservare che il divario di genere nel tasso di occupazione (55,7% contro 75,8%) si riduce al crescere del livello di istruzione (31,7 punti per i titoli bassi, 20,3 per i medi e 7,3 punti per gli alti) (ISTAT). Inoltre, per le giovani donne che decidono di abbandonare gli studi, ottenendo al più un titolo secondario inferiore, le possibilità di occupazione rispetto ai loro coetanei maschi sono di gran lunga minori (20,8% rispetto a 41,9%) (ISTAT).
  • Denunce di Infortunio - Le regioni con le percentuali più elevate di denunce totali di infortunio nel quinquennio (-2021) dei lavoratori sotto i 19 anni sono: Lombardia (76.942), Emilia Romagna (40.000), Veneto (39.810) e Piemonte (31.997) che da sole ricoprono più del 50% delle denunce di infortunio nazionali.
  • Infortuni con esito mortale - Tra il 2017 e il 2021 sono state 7 gli infortuni con esito mortale per i minorenni sotto i 14 anni e 67 per la fascia di età 15-19 anni. Sebbene il numero di denunce di infortunio sia stato maggiore nella fascia di età sotto i 14 anni, gli infortuni con esito mortale sono fortemente sbilanciati verso la fascia di età 15-19 anni.
La Regione Veneto rappresenta la prima Regione per infortuni con esito mortale. Abruzzo, Basilicata, Sardegna, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d'Aosta non registrano nessun infortunio con esito mortale nel quinquennio preso in esame.

DOCUMENTI DISPONIBILI
Report Lavoro Minorile in Italia 
(fonte: UNICEF Italia 12/06/2023)