I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2022
Giacobbe ed Esaù:
dal conflitto al riconoscimento
del volto dell’altro
Francesco Ciaccia
(VIDEO INTEGRALE)
23 febbraio 2022
Quarto dei
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2022
"Volti di fraternità e sororità
nella fede biblica"
promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
1. Introduzione
Inaugurata dal fratricidio, la fraternità biblica nasce sotto il segno della gelosia, del desiderio di prevalere sull’altro. E quando questo non è possibile, il fratello se non viene eliminato, almeno viene svenduto, messo nelle mani degli schiavisti perché se lo portino via, lontano. Così il tema della fraternità ripercorre tutto il libro della Genesi.
All’interno di questa problematicità relazionale, si situa la storia di Giacobbe ed Esaù: due gemelli nati dall’amore di Isacco e Rebecca.
Il lettore si trova di fronte due personalità particolarmente forti e caratterialmente ben delineate. Diversamente, infatti, dalla relazione di Caino e Abele, dove il secondogenito sembra quasi fungere da elemento enfatizzante della figura del primo, nella narrazione dei figli di Isacco il lettore si trova di fronte a due personalità complesse a confronto, nessuno dei due vuole fungere da ombra dell’altro. Per questo cercano di farsi spazio a forza di spintoni fin dal grembo materno.
...Tuttavia, nell’affrontare questi brani del ciclo di Giacobbe, vedremo che lo stesso autore sacro, ci farà comprendere come oltre ai due personaggi biblici, ci sia il confronto tra le culture di due nazioni confinanti: Edom e Israele, i quali dovranno imparare, non senza difficoltà e ostacoli, a dialogare, a vivere da riconciliati. Da fratelli, appunto. Ma questo potranno farlo solo nella misura in cui riconosceranno che l’altro non è un ostacolo per la propria realizzazione personale, ma al contrario un motivo di arricchimento, pur nella diversità di stili di vita e di vedute.
Lungo le vicende della loro vita, gli spintoni per emergere, i colpi bassi, i complotti e i desideri di rivalsa e di vendetta, Giacobbe ed Esaù riconosceranno che il conflitto e l’arrivismo non portano null’altro se non frustrazioni e sofferenze. Soprattutto comprenderanno che non si può vivere senza l’altro, per quanto possa aver fatto qualche sgambetto. C’è chi dovrà ritornare sui suoi passi dopo alcuni anni di esilio, ammettendo le sue colpe, e chi dovrà imparare a perdonare, deponendo le armi e i rancori del passato, accogliendo e donando pace senza pretendere nulla in cambio
...
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Incontro integrale
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