Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
"Amate i vostri nemici e pregate per coloro che vi perseguitano". L'amore per tutti, anche per i nemici, è il cuore della fede cristiana, la prova che siamo realmente figli di Dio, che lo abbiamo realmente conosciuto (1Gv 4,8) e apparteniamo a Lui. Chi invece non ama il nemico non possiede lo Spirito del Signore e non ha ancora compreso che Dio ama tutti perché tutti sono figli suoi. Bisogna gridarlo con tutte le forze che "non si può odiare e uccidere in nome di Dio perché chi lo fa commette un doppio crimine: contro Dio e contro l'uomo"(cit.). Servire una divinità che comanda di uccidere è sicuramente servire satana, anche se durante tutta la storia della salvezza abbiamo attribuito a Dio ogni tipo di nefandezza e crudeltà, almeno "fino alla morte del Figlio suo in croce, che liquida ogni immagine perversa di Lui "(cit.). Il Signore ci domanda di resistere alla tentazione della vendetta, di spezzare il cerchio della violenza che genera e moltiplica ancora di più l'odio, mettendo in atto azioni di pace, di riconciliazione e di vita che disinneschino quel meccanismo di morte che ci acceca e ci impedisce di vedere nel "nemico" un fratello da amare. E' l'agape di Dio, l'amore incondizionato, totale, in pura perdita. L'amore infatti o è gratuito o non è, perché l'amore meritato ha un solo nome: prostituzione, interessato soltanto a ciò che l'altro può darmi. Vivere l'amore invece ci trasforma, ci rende "perfetti come è perfetto il Padre nostro del cielo", fa di noi realmente dei figli, totalmente, pienamente, perfettamente ad immagine del Padre.