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martedì 21 febbraio 2017

Papa Francesco nella parrocchia di S. Maria Josefa: preghiera, antidoto contro l'odio (foto, testi e video)

 19 febbraio 2017 

Tredicesima visita per Papa Francesco in una parrocchia romana, stavolta nella zona di Ponte di Nona nella chiesa di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, visitata 15 anni fa anche da Giovanni Paolo II, e situata nella zona periferica di Castelverde di Lunghezza dove non mancano povertà e disoccupazione.

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CTV

Il Papa nella parrocchia di S. Maria Josefa: 
preghiera, antidoto contro l'odio

Visita pastorale di Papa Francesco alla parrocchia romana di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù a Ponte di Nona


"Grazie tante per essere qui, a pregare insieme. A pregare per tutto il quartiere, per la parrocchia. Saluto tutti voi, fedeli cattolici, anche musulmani,e per tutti voi chiedo la benedizione del Signore". Sono le parole con cui, dopo oltre tre ore di visita, il Papa si è congedato dalla parrocchia romana di Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, a Castelverde di Lunghezza, nella zona di Ponte di Nona, estrema periferia est della Capitale. Era la tredicesima parrocchia della diocesi di Roma visitata da Francesco.

Dopo la messa Francesco ha dialogato con la comunità nel teatro parrocchiale. Particolarmente vivace l'incontro con i bambini e i ragazzi del catechismo con cui il Papa ha dialogato rispondendo a diverse domande, tra cui: “Perché sei diventato Papa?”, “Quand’eri piccolo che cosa volevi fare da grande?”, “Qual è stato il punto più difficile della tua vita?”.

Poi il saluto agli ammalati e agli anziani, ai genitori che hanno battezzato di recente i propri figli e alle famiglie assistite dalla Caritas parrocchiale, insieme agli operatori.


Alla celebrazione eucaristica Francesco pronuncia l’omelia a braccio sottolineando che il messaggio proposto dalle letture è unico e indica un programma di vita: “Siate santi, perché Io, il Signore vostro Dio, sono santo” e “Voi siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Ma qual è il cammino per diventare santi?”. Gesù dice il Papa lo spiega con cose concrete: “Niente vendetta. 'Ma, me l’hai fatta: me la pagherai!': questo è cristiano? No. 'Me la pagherai' non entra nel linguaggio di un cristiano. Niente vendetta. Niente rancore. E’ il cammino del perdono, del dimenticare le offese".

Le grandi guerre, spiega Francesco, tutto questo massacro di gente, di bambini, tutto l’odio che c’è nel mondo è lo stesso odio che tu hai nel tuo cuore per qualcuno. Certo, quello è "ingrandito", ma è lo stesso: “Perdonare, nel mio cuore. Questa è la strada della santità e questo allontana dalle guerre. Ma se tutti gli uomini e le donne del mondo imparassero questo, non ci sarebbero le guerre: non ci sarebbero. La guerra incomincia qui, nell'amarezza, nel rancore, nella voglia di vendetta, di farmela pagare. Ma questo distrugge famiglie, distrugge amicizie, distrugge quartieri“.


Dio è magnanimo, continua il Papa, Dio ha il cuore grande, che tutto perdona, è misericordioso. Se Lui è misericordioso, se Lui è santo, se Lui è perfetto, noi dobbiamo essere misericordiosi, santi e perfetti come Lui. Questa è la santità:
“Io vi suggerisco di incominciare da poco. Tutti abbiamo nemici; tutti sappiamo che quello o quella sparla di me: tutti lo sappiamo. E tutti sappiamo che quello o quella mi odia. Tutti sappiamo. Incominciamo da poco”.

Gesù chiede poi di pregare per i nemici, per quelli che non sono buoni, per tutti: "Noi preghiamo per quelli che ammazzano i bambini nella guerra? E’ difficile, è molto lontano... Ma dobbiamo imparare a farlo, perché si convertano. Noi preghiamo per quelle persone che sono più vicine a noi e ci odiano o ci fanno del male? 'Eh, Padre, è difficile, eh? Io avrei voglia di stringere il collo, eh?' – Ma prega! Prega perché il Signore cambi la vita. La preghiera è un antidoto contro l’odio, contro le guerre, queste guerre che incominciano a casa, che incominciano nel quartiere, che incominciano nelle famiglie … Pensate soltanto alle guerre di famiglie per l’eredità: quante famiglie si distruggono, si odiano per l’eredità".


La preghiera, dice ancora il Papa, è potente, la preghiera vince il male, la preghiera porta la pace. Gesù dice: “Voi siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”: "E per questo, chiedere la grazia di non rimanere nel rancore, la grazia di pregare per i nemici, di pregare per la gente che non ci vuole bene, la grazia della pace. Vi chiedo, per favore, di fare questa esperienza: tutti i giorni una preghiera. 'Ah, questo non mi vuole bene: ma, Signore, ti prego …': uno per giorno. Così si vince, così andremo su questa strada della santità e della perfezione".

(fonte: Avvenire)


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