Sembra una notizia minore, di quelle che la grande stampa nazionale solitamente cestina, presa da eventi di più grande portata storica. Eppure si tratta di una notizia che ha un alto valore simbolico. Papa Francesco, in verità non nuovo a queste iniziative, non ha solo disposto che in piazza San Pietro venissero dislocate toilet e docce per i clochard, ha dato disposizione al suo Elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, di fare un'indagine presso tutti i barbieri di Roma per sapere se fossero stati disponibili a offrire le loro prestazioni per tagliare barbe e capelli dei suddetti clochard ogni lunedì, giorno di chiusura dei loro esercizi, e di acquistare, con i fondi vaticani, tutto ciò che occorre; in realtà sono stati tantissimi i volontari che hanno già donato tutta l'attrezzatura necessaria, forbici, spazzole, rasoi, uno specchio e, ovviamente, la poltrona da barbiere e tanti sono i barbieri volontari che con entusiasmo si sono messi a disposizione. Due sono dell'Unitalsi, altri frequentano l'ultimo anno della scuola di barbieri di Roma. Taglio e barba saranno effettuati di lunedì, il giorno in cui i negozi sono chiusi e i barbieri sono quindi liberi dalla loro attività.
A partire da lunedì 16 febbraio, dunque, i barbieri “volontari” di Roma che hanno accettato l’invito del papa si alterneranno nel servizio ai clochard, e in generale a tutti quei poveri che non possano permettersi di spendere qualche decina di euro per il barbiere.
Papa Francesco ha posto la povertà al centro della sua agenda fin da quando è stato eletto nel 2013 e la "barberia del Papa" è l'ultima iniziativa per i poveri della città promossa dall'Elemosineria apostolica, il braccio operativo della carità del Pontefice guidata da monsignor Konrad Krajewski, l'arcivescovo polacco cui Bergoglio, nominandolo, aveva ordinato di non rimanere dietro la scrivania, ma di divenire il suo prolungamento concreto a favore degli ultimi. Così Krajewski dopo aver organizzato la costruzione delle docce, che ha subito qualche ritardo sui tempi di ristrutturazione previsti, ha fatto riservare un'area dei nuovi locali ampliati sotto al Colonnato ad una sala da barbiere.
"La prima cosa che noi vogliamo - ha spiegato mons. Krajewski - è dare dignità alla persona. La persona che non ha la possibilità di lavarsi è una persona socialmente rifiutata e tutti noi sappiamo che un clochard non può presentarsi in un posto pubblico come un bar o un ristorante per chiedere di usufruire dei servizi perché questi gli vengono negati. Ma certo fare la doccia e poter lavare la biancheria non basta. E' necessario anche essere in ordine con i capelli e la barba, anche per prevenire malattie. Un altro servizio che un senzatetto difficilmente potrebbe avere in un negozio normale perché magari potrebbe sollevare il timore di diffondere ai clienti qualche malattia, come ad esempio la scabbia".
Così, pensando anche al fatto che tanti senzatetto girano nei pullman e nella metropolitana mischiandosi alla gente comune, la barberia del Papa, aggiunge Krajewski, aspira a svolgere un servizio "per il bene comune della città". Questione di un paio di settimane, dunque, e il servizio sarà pronto a partire assieme alle tre nuove docce.
Vedi anche il nostro precedente post: