Colloquio con Brunetto Salvarani, teologo e scrittore, direttore di CEM Mondialità e del periodico del dialogo cristiano-ebraico QOL, autore con Paolo Naso del secondo rapporto delle religioni in Italia
Il tema è molto attuale. E' di attualità la riflessione ad alta voce del ministro Profumo sull’insegnamento della religione nelle scuole, al quale hanno risposto negativamente alcuni esponenti del mondo cattolico istituzionale. Insomma il dibattito è aperto e deve in qualche modo essere ripreso ed allargato nel prossimo futuro, alla ricerca di nuovi orizzonti di comprensione e cittadinanza.
“Il pluralismo religioso è presente in molti ambiti della nostra vita. Un dato di fatto molto significativo. Dieci o venti anni fa questo non era pensabile – afferma il teologo Salvarani – e i rapporti sulla religione nascono da una esigenza fondamentale fare una fotografia di una realtà che purtroppo viene ignorata da molti agenti istituzionali e agenzie formative (scuola, associazioni, ecc.) ma anche da attori politici, mediatici ed ecclesiali”.
La scheda del libro Un cantiere senza progetto L'Italia delle religioni Rapporto 2012
«Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole – ha dichiarato il ministro Profumo – così come è concepito oggi non abbia più molto senso. Nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica tocca il 30%». A questo punto, aggiunge il Ministro, «sarebbe meglio adattare l’ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica».
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Intervento del segretario generale, mons. Mariano Crociata
Lo scorso 25 settembre il Ministro dell'istruzione Profumo ha parlato dell'eventualità di ripensare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. La Chiesa insorge, i laici applaudono, in molti ci si interroga sulla “sostenibilità” oggi dell'ora di religione.
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