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venerdì 10 giugno 2011

IMPORTANTE: REFERENDUM 12/13 Giugno - 4 volte Sì per il bene comune

Il 12-13 giugno 2011 dovremo votare uno dei referendum più importanti degli ultimi vent’anni. Il risultato che ne uscirà, condizionerà la nostra vita e, forse, quella dei nostri figli.
In questi mesi si sono mosse moltissime persone per raccogliere firme e sono stati creati diversi comitati per i vari temi referendari. Da cittadino comune interessato alla politica, ho tentato di farmi un’opinione sul nucleare, sulla privatizzazione dell’acqua e sul legittimo impedimento. Mio malgrado mi sono accorto che non esisteva una vera informazione imparziale che esponesse i pro ed i contro di ogni tema. Persino i vari comitati non spiegano i temi ma si limitano piuttosto ad elencare i fattori negativi, accentuandoli e strumentalizzandoli.
Ho deciso così di creare una fonte di informazione pressoché imparziale che fosse rivolta a tutti i cittadini che desiderino comprendere i temi referendari e formarsi una posizione a riguardo.
Guarda il sito: Voto il 12-13 giugno

C'è chi lo dice sottovoce e chi tenta di fare il pompiere - come il quotidiano della Cei Avvenire che invita a «non politicizzare» il voto - ma la posizione della Chiesa e dei cattolici su referendum del 12-13 giugno è quasi unanime: andare a votare - e già questa è un'indicazione piuttosto netta - e votare sì. Non solo ai due quesiti sull'acqua, dove il consenso è ampio e trasversale, dal Vaticano alle Comunità di base, ma anche agli altri due, su nucleare e legittimo impedimento, quest'ultimo carico di inevitabili risvolti politici.

“Andare a votare perché è in gioco la democrazia e il nostro futuro”. Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, dà voce al cattolicesimo di base che vuole voltare pagina

Se tutti i quesiti referendari proposti ai cittadini il 12 e 13 giugno sono importanti e gravidi di conseguenze sulla nostra vita e sulla vita del popolo italiano nel futuro prossimo e remoto, mi pare che quello più carico di immediate e dirette conseguenze politiche sia quello che riguarda il cosiddetto “legittimo impedimento”.

Don Ciotti sui referendum: ''4 sì per il bene comune''