Oxfam: «A Gaza una carestia di massa sta uccidendo centinaia di persone»
L’allarme lanciato dall’organizzazione a seguito del recente Rapporto sulla sicurezza alimentare che conferma il crollo del consumo di cibo nella Striscia. Qui una persona su tre sta trascorrendo giorni senza mangiare, nei giorni scorsi sono morte decine di persone proprio per la mancanza di cibo. Nel mondo sono 673 milioni di persone che soffrono di fame cronica, l’Africa resta l’epicentro.

A Gaza una carestia di massa senza precedenti con decine di morti al giorno. È l’allarme lanciato da Oxfam e dalle organizzazioni internazionali della società civile a seguito del nuovo report sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare IPC (Integrated Food Securtiy Phase Classification) delle Nazioni Unite che rileva come gli indicatori nutrizionali hanno raggiunto i livelli peggiori dall’inizio del conflitto.
A crollare è stato il consumo di cibo, primo indicatore chiave della carestia, con i dati che mostrano come più di una persona su tre trascorre giorni interi senza mangiare. Si stima che più di 500 mila persone, un quarto della popolazione di Gaza, stia vivendo di condizioni simili alla carestia, con livelli di malnutrizione tra i bambini al di sotto dei cinque anni quadruplicati in due mesi.
«Il nuovo allarme sulla carestia in corso, causata interamente dall'assedio omicida di Israele, deve spingere la comunità internazionale finalmente ad agire per fermare quanto sta accadendo. I lanci aerei di aiuti o le brevi pause umanitarie non sono nemmeno lontanamente sufficienti a scongiurare la strage di massa che ci troviamo di fronte. Serve una decisa azione diplomatica, comprensiva di tutte le misure restrittive necessarie nei confronti di Israele, per raggiungere un cessate il fuoco immediato e permanente e consentire l’ingresso di tutti gli aiuti necessari a salvare milioni di vite», spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia.
La situazione a Gaza, la speculazione sui prezzi di del cibo e il caos climatico lasciano oggi nel mondo 673 milioni di persone che soffrono di fame cronica, in un contesto dove alla carestia in atto nella striscia si aggiunge la crisi in Africa dove una persona su cinque vive in condizioni di insicurezza alimentare. Il sistema alimentare viene così definito rotto da Oxfam con la conseguenza che sarà impossibile centrare l’obiettivo fame zero entro il 2030, come definito dall’Agenda Onu, perché a quella data ancora oltre mezzo miliardo di persone vivranno in condizioni di insicurezza alimentare.
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Alessandro Puglia 07/08/2025)
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