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giovedì 15 agosto 2024

“Maria benedicta Tu in mulieribus...” Un inedito di Papa Paolo VI sulla Vergine Maria


Un inedito di Papa Paolo VI sulla Vergine Maria

Lo rende noto il notiziario dell'Istituto Paolo VI di Concesio

Il foglio inedito di Papa Paolo VI | Il foglio inedito di Papa Paolo VI | Credit Istituto Paolo VI di Concesio


“Maria
benedicta Tu in mulieribus

La tendenza della psicologia moderna verso la Donna è quella di considerare l’avvenenza esteriore ed ora istintivamente quella fisica, per averne fascino passionale, e meno quella di riconoscere in lei la funzione ideale e vitale di sorella, di vergine, di madre, di “adiutorium simile sibi[”], degna perciò d’ogni ammirazione e rispetto, e d’un amore, che per essere finalizzato al prodigio della procreazione, della vita umana nuova, dovrebbe essere governato dalla legge trascendente del sacro, dell’unico, del perenne, del totale”.

Con queste parole inizia un documento inedito - pubblicato dalla rivista (notiziario n. 87) dell’Istituto Paolo VI di Concesio - scritto da Papa Montini durante il suo pontificato. Il foglio è custodito nell’Archivio dell’Istituto Paolo VI a Concesio, conservato insieme ad altri appunti riguardanti la Madonna in una cartelletta che riporta l’annotazione autografa del pontefice: “Maria”.

Nel piccolo saggio critico che accompagna la pubblicazione, scritto da suor Linda Pocher, si legge: “La connessione Maria-femminile/femminile-Maria è costante lungo la storia del pensiero cristiano: «Fattasi carico del femminile appropriandosi della tipologia ecclesiale, Maria è insieme paradigma alla donna e paradigma alla Chiesa». Tra gli anni ’60 e ’70, Paolo VI vi ricorre soprattutto nel tentativo di contrastare le rivendicazioni dei movimenti femministi, richiamando all’attenzione quella che, dal suo pontificato in poi, sarà presentata dal magistero come la «vera dignità della donna», ovvero «la sublime missione che il Signore le ha affidato» da compiere sull’esempio di Maria”.

E continua: “L’inedito preso in considerazione conferma l’affermazione di Gianni Colzani, secondo il quale Paolo VI ha spinto consapevolmente la devozione mariana fino al punto di incontro tra la tradizione della dottrina e della morale cattolica e le istanze del mondo contemporaneo, con il compito di «far emergere la fede come luce di vita al di sopra ed al di là delle crisi del pensiero moderno […] Questo può avvenire solo perché, agli occhi di Montini, la devozione mariana si è innalzata al livello del dogma ed egli, ormai, coglie in Maria il vertice della partecipazione creaturale alla vita ed ai misteri della vita di Gesù»”.

Il foglio manoscritto si chiude con queste parole: “La Madonna suscita invece in chi la riconosce nel disegno del Vangelo e della Redenzione un primo e dominante sentimento della figura perfetta e tipica, sotto ogni aspetto, quello spirituale sopra ogni altro, quello del puro riflesso del Pensiero creante e santificante di Dio che immacolata, piena di grazia, specchio dell’invisibile bellezza dello Spirito, ottima, tipica, dolcissima la vuole per essere la madre, la genitrice del Verbo che in lei si fa carne, Figlio dell’uomo da Figlio di Dio ch’Egli è, Cristo”.
(fonte ACI Stampa 10/08/2024)

[N.B. il testo, evidenziato con il grassetto e il colore blu a cura di Quelli della Via, corrisponde a quello integrale riportato nel testo autografo]