"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Colui che è stato crocifisso ha vinto la morte. Egli è il Vivente Risorto ed è per sempre presente lungo il cammino della vita degli uomini. Il Signore non ci abbandona mai, si fa nostro compagno di viaggio, attraversa i muri e le porte sprangate delle nostre paure e delle nostre relazioni, spalanca i nostri occhi e cambia i nostri cuori. Si fa prossimo dovunque conduce il nostro cammino e ci accoglie così come siamo, sempre pronto ad offrire, ancora e sempre, se stesso. Pellegrini tristi e senza speranza, discepoli ciechi e lenti di cuore nell'accogliere e comprendere la sua Parola, lo riconosciamo accanto a noi sui nostri passi di delusione e di speranza, di morte e di vita. Non si allontana mai da noi anche se noi ci allontaniamo da Lui perché «è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc19,10). Gesù è sempre l'Emmanuele, il Dio-con-noi, insieme a noi fin dentro gli abissi dei nostri inferni originati dalla paura della sofferenza e della morte. Impermeabili come siamo alla sua promessa di una vita che non ha mai fine, prestiamo fede più alla menzogna del divisore che alla fedeltà del Padre. Gesù invece non ci delude mai, non ci abbandona alla nostra follia, ma si fa Maestro della Parola e del Pane del cammino, pellegrino di misericordia e di consolazione. Cura le nostre ferite con l'olio dello Spirito e il vino della letizia (Lc 10,29-37), risana la nostra cecità e infiamma i nostri cuori perché possiamo riconoscerlo nella Parola, proclamata e vissuta, e nel Pane, spezzato e condiviso, e ci invia nel mondo per essere suoi testimoni, «cominciando da Gerusalemme, fino agli estremi confini della terra» (At 1,8)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
III Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia (ANNO A)
Vangelo: