1. Il termine “sorella” nella catena relazionale
2. Sorella nel Primo Testamento
3. Sorella nel Nuovo Testamento
4. La sororità conflittuale di Rachele e Lia
5. La sororità, oltre il legame di sangue, per la costruzione di una comunità socio-politico-religiosa autenticamente “umana”
... La “sororità” o “sorellanza”
è una acquisizione recente. Dovrebbe soprattutto indicare la trama solidale del
rapportarsi delle donne tra loro. Attitudine purtroppo non scontata, vista la
rivalità che le ha sempre contrapposte, non ultimo a ragione di quel potere
mediato, acquisito per la prossimità a un uomo, padre, marito, amante o figlio che
sia.
La storia antica,
come quella medievale e moderna, ci offrono innumerevoli prove di questi
antagonismi, che in un modo o nell’altro investono la sfera familiare.
Un’amante insidia il potere di una moglie; e spesso la figlia insidia il potere
riflesso della madre o lo contende alla sua stessa sorella. Sembra insomma – e
lo ha dimostrato la storia di Dina, ma anche le altre orripilanti relative a
donne, si veda l’episodio della concubina del Levita narrato in Gdc 19 – che la
gratuità, comunque inficiata dal peso dell’“onore”, corra piuttosto sulla linea
maschio/femmina, finalmente affrancata dalla domanda sessuale, più che sulla linea
della prossimità sororale.
Comunque sia, davvero
non è facile aprirsi alla sororità. Anzi la stessa difficoltà con cui il
termine astratto fraternità ha conosciuto una flessione femminile è spia di un
fatto tragicamente grave: l’assenza delle donne, la loro forzata invisibilità nella
Chiesa come nella storia.
...
Vorrei concludere
evocando la Fratelli Tutti. In essa,
nel suo capitolo IV, il nome nuovo della sororità/fraternità è “amicizia sociale”. Ecco una relazione di
gratuità, senza ipoteca di possesso che può offrire anche alle donne una via di
uscita dal sistema androcentrico e patriarcale.
D’altra parte,
nella Scrittura, proprio l’amicizia
costituisce il nome altro della fraternità/sororità, anche la più intima, qual
è quella coniugale. Non dimentichiamo che amica è la sposa del Cantico e amica
è la Sapienza. Amico/a è chi accetta di starci accanto in parità e reciprocità.
La sfida dunque,
oltre il dramma di Rachele e Lia e la vicenda di Giacobbe (cfr. Gen 29-35), è
costruire un mondo e una Chiesa in cui davvero si cammini accanto, nella
fiducia, nella stima, nella accoglienza reciproca, senza misurarsi assommando
figli a figli, gli stessi usando come rivalsa, senza accoglierli e amarli per
se stessi.
La sfida sororale è smettere di misurarsi da donna a donna sul fronte del possesso, della carriera, dell’amore stesso, accettando piuttosto di riconoscere e far fruttificare il dono dello Spirito, il nome proprio di grazia, di cui si è portatori tutti e tutte, nessuno/a escluso/a. Il che non è facile, ma è ...
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