"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Il male non è presente solo nel mondo, fra coloro che non credono, fra i nemici di Dio, ma alberga anche all'interno della Chiesa, la Comunità voluta da Gesù stesso, fra i suoi discepoli. E' desiderio di ognuno di noi di avere una Chiesa sempre senza macchia, fatta di puri, di perfetti. Ci affanniamo nel tentativo inutile di sradicare il male, dentro e fuori di noi, ma corriamo seriamente il rischio di creare disastri ancor peggiori del male stesso, dimenticando che questo è un compito che non spetta a noi. La nostra è una povera comunità composta da peccatori perdonati per la misericordia di Dio, chiamati sempre a mai condannare, ma a scusare e a perdonare ogni fratello «settanta volte sette» (Mt 18,22), a sconfiggere il male solo facendo il bene (Rm 12,21). La definitiva vittoria sul male e sul maligno avverrà solo alla fine dei tempi e sarà opera di Dio. Il nostro, invece, è il tempo della pazienza, che conduce alla salvezza, e della misericordia che, senza avere alcun merito, ci viene elargita perché per mezzo di essa possiamo diventare «figli del Padre nostro che è nei Cieli, il quale fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,45).
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Vangelo:
