Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,11-17
Il Regno di Dio non è tanto una questione di parole, il suo annuncio si traduce sempre nella assunzione della fragilità umana e dei suoi bisogni, come il frutto della Parola proclamata che si fa Pane di vita per tutti. Ed ora questo Pane diventa la vita e la forza per coloro che seguono Gesù nel cammino verso Gerusalemme. Luca utilizza il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci come allusione della Cena Pasquale, come anticipazione del Mistero Eucaristico della morte e resurrezione del Signore. Centro di questo brano è il v.16, che ripete le parole dell'ultima cena. "Ora la presenza del Dio che nell'esodo sazia il suo popolo, è sostituita da Gesù, il Kyrios, che spezza il pane" (cit.). Egli non viene presentato come un nuovo Mosè, ma come Dio stesso che sazia e salva. I dodici, che nel tempo ne continueranno l'azione, sono i servi non i padroni di questo banchetto. Essi convocano, accolgono, ricevono e distribuiscono a tutti - nel Nome di Gesù - il pane spezzato e condiviso dal Signore. E' il Pane Benedetto dato a tutti, buoni e cattivi, giusti e peccatori. E' il Pane della Vita Eterna, la stessa Vita del Padre che si dona ad ogni figlio.
E' questo Pane che ci introduce nel mistero del Regno, che è il progetto di vita e d'amore del Padre su tutta l'umanità. E' il Pane Vivo disceso dal Cielo che "si può e si deve raccogliere perché, a differenza della manna, non marcisce mai, anzi ha il potere di preservare dalla morte coloro che ne mangiano">(cit.)