“Le sette parole di Gesù in Croce”
di Gianfranco Ravasi
Recensione di Aldo Pintor
Per i cristiani Gesù è l'uomo in cui si manifestò Dio e parlò ai cuori dei credenti fino alla sua fine. Le ultime sue parole per noi furono dette mentre esalava il suo ultimo respiro. Tutti gli evangelisti riportano, infatti, sette brevissime frasi che Gesù con voce flebile ha pronunciato sulla croce mentre si accomiatava drammaticamente dalla sua vita terrena. Per descrivere queste parole riportiamo la descrizione del Papa della Chiesa copto-ortodossa Shenuda III, “Sette parole furono pronunciate da nostro Signore durante la sua passione in croce. Esse sono la linfa vitale per tutti noi. Parlò francamente per amor di nostro a nostro vantaggio e per la nostra salvezza. Ogni parola ebbe il suo effetto. Le sue furono parole di benedizione e di grazia”.
Come giustamente sostiene il patriarca d'Egitto, con sette brevi frasi dette dalla sommità del Golgota, dove si trovava inchiodato all'umiliante supplizio della croce strumento di tortura reso dal suo sangue pulpito sacerdotale, Gesù ha comunicato con i suoi fratelli in umanità per l'ultima volta.
Queste parole completano la “Buona notizia” annunciata da Gesù e tramandataci dai quattro Vangeli. Buona notizia destinata a tutti i nostri fratelli di ogni cultura a prescindere dal luogo di nascita e dal periodo storico vissuto. Tra le migliaia e migliaia di commenti che nei secoli sono stati scritti a queste sette frasi oggi scegliamo di recensire un volume appena pubblicato scritto dal Cardinal Ravasi “Le sette parole di Gesù in Croce” (Queriniana, p. 278, € 20). Questo commento ci aiuta a vivere il periodo di Quaresima che precede “La Settimana Santa”. Come dice il nostro dotto Cardinale pur fra i tormenti Gesù ci ha parlato e ha pronunciato frasi che hanno conquistato e forgiato non solo la fede ma anche la tradizione culturale di oriente e occidente. Con la sua sterminata cultura il Presidente del Pontificio Consiglio della cultura ci presenta i testi evangelici contestualizzandoli storicamente e commentandoli con l'aiuto degli esegeti e anche degli artisti. Il Cardinal Ravasi ci fa conoscere ogni implicazione spirituale in grado di aiutare la ricerca spirituale del fedele di oggi e conclude il suo libro presentando la storia di come queste “Sette parole di Gesù in Croce” attraverso i secoli sono state lette dai fedeli e anche di come sono state interpretate dalle arti grafiche e dalla musica.
Ogni volta viene messo in evidenza come quest'uomo moribondo tra tormenti umilianti sino all'ultimo ha attratto il mondo a sé conquistando le persone con il suo messaggio di umanità profonda oltre che di fede.
Eccole qui queste sette frasi “Padre, perdona loro, Ecco tuo figlio, Ecco tua madre, Sarai nel paradiso, Dio mio perché mi hai abbandonato, Ho sete, Tutto è compiuto, Nelle tue mani affido il mio spirito”.
Questi brevi incisi ci aiutano a illuminare quel tremendo mistero che è la Croce e quindi come questo orrendo strumento di tortura, che dà la morte tra mille tormenti per i seguaci dell'uomo di Nazareth è entrato a far parte della rivelazione della salvezza. Il nostro Cardinale che con quest'opera contribuisce a far conoscere e a illuminare queste sette frasi un po' enigmatiche conclude la sua fatica letteraria con le parole di Edith Stern “La croce non è fine a se stessa. Da essa erompono fonti di luce sommergendo tutti quelli che camminano al seguito del Crocifisso”. Insomma questo libro illumina il mistero della sofferenza portando un po' di luce e cercando di rendere più leggeri quegli inevitabili dolori che ogni vita comporta. Lettura utile e consigliata anche per vivere meglio oltre che la Quaresima anche questo nostro travagliato periodo storico dove la sofferenza non manca.