Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 10,11-18
Gesù è il Pastore quello Buono / Bello ( Egò Eimì O Poimèn O Kalòs), quello che dà per loro la sua vita, che conduce il gregge verso la libertà, fuori dalle strutture del peccato e dalle tenebre della morte. I responsabili religiosi (di Israele e non solo) invece sono come mercenari, pastori che pascono solo se stessi (cfr.Ez 34), lupi feroci e famelici che uccidono e sbranano le pecore loro affidate. L'aggettivo <<Bello /Buono>> significa vero, autentico, legittimo, il Pastore modello da seguire perché si espone per le sue pecore ad ogni pericolo, fino a dare la vita. L'alternativa a Gesù è scegliersi come pastore l'idolo che dà morte, che <<dopo averci sedotti e spremuti, ci abbandona sempre nel momento del pericolo, non mantiene mai le sue promesse e delude le speranze riposte in lui>> (cit.). Come Chiesa, allora, siamo convocati a seguire il Pastore Bello che non conosce altro potere che quello del servizio, altra violenza che quella dell'amore, altra ricchezza che quella del dono totale di sé, altra vittoria che quella della misericordia verso tutti.
Questa è la Bellezza che salverà il mondo.