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lunedì 10 aprile 2017

"Memorie Spirituali" di Pierre Favre - Recensione di Aldo Pintor




"Memorie Spirituali"
di Pierre Favre


Recensione di Aldo Pintor


Papa Francesco ha definito Pierre Favre, che fu uno dei primi fondatori della Compagnia di Gesù, “Un uomo di grandi e forti decisioni e insieme capace di essere così dolce”. Accipicchia sembra che Bergoglio stia parlando di se stesso. Senz'altro, questa similitudine è frutto degli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola la cui spiritualità è alla base dell'ordine dei gesuiti, cui anche Bergoglio appartenne prima della sua elezione a Pontefice 

Il Papa “venuto dalla fine del mondo” ha fatto assurgere alla santità questo che fu uno dei suoi primi confratelli, il quale ebbe la fortuna di avere come compagno di studi il cavaliere basco Ignazio di Loyola ed entrò da subito in sintonia con la sua profona spiritualità. Pierre Favre era figlio di contadini delle Savoia mentre Ignazio da Loyola era di nobile estrazione eppure i due si intesero perfettamente. Pierre Favre colse tutte le intuizioni spirituali del suo collega ex cavaliere e ne percepì tutto l'afflato profetico. Afflato che oggi tutti possiamo percepire vedendo le azioni e sentendo le parole del nostro Pontefice che nella sua lontana Argentina appartenne appunto all'ordine nato dall'incontro di queste due personalità, Ignazio e Pierre. 

In questi giorni sono uscite le Memorie Spirituali, scritte da Pierre Favre (Castelvecchi, pp. 192, € 17,50) e in queste pagine possiamo leggere che lui e S. Ignazio di Loyola: “Vivevamo sempre insieme, condividendo la camera, la mensa, la borsa e poi egli mi era insegnante di vita spirituale, dandomi la possibilità di ascendere alla conoscenza della volontà divina e della sua propria. Fu così che divenimmo una cosa sola nei desideri nella volontà e nel fermo proposito di scegliere la vita che ora seguiamo tutti noi i quali facciamo o faremo parte di questa compagnia di cui io non sono degno”. 

Questo diario copre un arco di tempo che va dall'anno 1542 fino al 1546 che fu l'anno in cui il nostro savoiardo morì. Però, leggendo le sue memorie, possiamo conoscere anche tutta la sua vita precedente, fin dalla sua nascita, avvenuta nell'anno 1506. Un elemento che ci colpisce è la radicalità evangelica con cui Ignazio e alcuni giovani che divennero i suoi primi fratelli iniziarono questa grande esperienza spirituale: la vita in comune, il sostegno reciproco nel discernere ricercare e proseguire la volontà di Dio e il forgiare la comunità conformemente a quanto descrittoci negli atti degli Apostoli con una scelta di vita che richiede una continua perserveranza. Nacque così la Comapagnia di Gesù ovverossia l'Ordine dei Gesuiti. 

Dalle parole di Pierre Favre emerge potente il forte carisma di Ignazio nel dare vita a questa nuova straordinaria avventura cristiana pur consapevole dei propri limiti umani ma pur sempre dettato da una ferrea volontà nel discernere la via del Signore alla luce del Vangelo. 

Queste memorie che oggi escono edite da Castelvecchi le potremo definire un classico della spiritualità cristiana senza paura di esagerare. Per dare maggior valore alla pubblicazione è riportato anche la Deliberazione dei primi compagni di Ignazio, un documento del 1539 che in poche intense pagine riporta una consultazione durata tre mesi. 

Dopo aver letto questo libro la tradizione spirituale ignaziana che oggi ispira papa Francesco ci sarà maggiormente familiare. Il Pontefice ha senz'altro preso dal nostro savoiardo la capacità di diaologo con il mondo compresi coloro che apparentemente sono lontani. Capacità che è stata da sempre carisma di gesuiti. Si pensi al grande Matteo Ricci che riuscì a capire ai suoi tempi il Continente Asiatico particolarmente ricco sotto il profilo spirituale. 

L'atteggiamento del Pontefice, amato dal popolo di Dio, ma purtroppo criticato in certe sagrestie con una certa acredine, infatti, è sempre impostato all'apertura al dialogo e al manifestare a tutti la misericordia di Dio. In queste pagine freschissime nonostante risalenti a cinque secoli fa troviamo tutta le tensione spirituale che sta dietro tutte le parole e azioni del Santo Padre che tanto bene stanno facendo alla Chiesa.