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giovedì 22 ottobre 2015

ATTACCHI AL PAPA- Gli avvoltoi di Vito Mancuso - L’infamia dei poteri oscuri di Luis Badilla - L'informazione è malata Il Papa invece sta bene di Marco Tarquinio

ATTACCHI AL PAPA CHE TENTANO DI DELEGITTIMARNE L'AUTOREVOLEZZA

Articoli di Vito Mancuso, Luis Badilla e Marco Tarquinio



Gli avvoltoi
di Vito Mancuso


«Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi» (Luca 17,37). Il detto si ritrova anche in Matteo 24,28, e in entrambi i Vangeli la frase è del tutto fuori contesto, appare come una specie di masso erratico piovuto dall’alto, completamente a prescindere da ciò che viene prima e ciò che viene dopo. Non è nota l’occasione concreta che spinse Gesù a pronunciare quelle parole, tuttavia esse nella loro forza icastica non fanno che fotografare un’esperienza concreta della vita naturale, a quei tempi sotto gli occhi di tutti. Anche ai nostri giorni però, mutate le forme, non manca la presenza degli avvoltoi. Soprattutto se a essere in gioco è il corpo del Papa. E ancora di più se si tratta del corpo di “questo” Papa …

Che papa Francesco sia come minimo scomodo a una non piccola parte dei poteri politici, economici, finanziari e ovviamente ecclesiastici è un semplice dato di fatto, lo documenta bene un recentissimo libro di un giornalista di Avvenire, Nello Scavo, dal titolo I nemici di Francesco, sottotitolo: «Chi vuole screditare il papa, chi vuole farlo tacere, chi lo vuole morto». Ma ora la notizia del tumore al cervello, diffusa dal Quotidiano nazionale parlando di «una macchia, un piccolo tumore al cervello» è destinata ad aumentare a dismisura il volo minaccioso degli avvoltoi. Il portavoce papale padre Lombardi ha subito smentito seccamente la notizia. E l’osservatore Romano ha parlato di «polverone sollevato con intento manipolatorio». Certo è che sarebbe difficile oggi nascondere a lungo una notizia sulla salute del Pontefice: il corpo del Papa, a differenza dei secoli passati quando era velato alla vista dei più e viveva in una dimensione sacrale che portava a pensarlo come quasi divino, del tutto privo delle manchevolezze dei comuni mortali, ora è quotidianamente esposto allo sguardo delle teecamere di tutto il mondo. Avvenne una quindicina di anni fa con Giovanni Paolo II, il cui morbo di Parkinson, prima sistematicamente negato dal portavoce vaticano, poi divenne evidente agli occhi di tutti. La salute del corpo di un Papa non è mai stata solo un fatto privato, e oggi lo è meno che mai. Il punto vero e proprio però non riguarda la salute di Jorge Mario Bergoglio, riguarda gli avvoltoi. Ciò che colpisce infatti è che la notizia è uscita solo ieri (a dieci mesi di distanza dall’ipotetica visita specialistica) e soprattutto a poche ore dalla chiusura dello strategico Sinodo sulla famiglia. Una casuale combinazione? Ovviamente no; piuttosto l’alzata in volo di uno stormo di neri avvoltoi. Naturalmente non mi riferisco ai giornalisti che, in possesso della notizia, hanno fatto solo il loro mestiere come avrebbe fatto ogni altro giornalista del mondo; mi riferisco piuttosto a coloro che, proprio ora, hanno fatto filtrare la notizia nel momento forse più delicato del pontificato di Francesco.
... in gioco c’è il cambio di rotta iniziato dalla Chiesa cattolica con il Vaticano II e rimasto incompiuto, volto a disegnare un cattolicesimo non più nemico del mondo moderno, come lo è stato per secoli, ma a fianco della vita degli uomini. In un mondo sempre più piccolo il compimento del processo iniziato con Giovanni XXIII è la condizione sine qua non perché la Chiesa cattolica sia fattore di pace e non di divisione. Papa Francesco lo sa e agisce di conseguenza. Molti però dentro la Chiesa o non lo sanno o non lo desiderano. Essi non esitano a unirsi ai numerosi gruppi di potere economico e politico fuori della Chiesa che hanno visto la recente enciclica sull’ecologia come una seria minaccia ai loro affari. E tra nemici interni e nemici esterni vi sono addirittura alcuni che non esitano a trasformarsi in avvoltoi e a volteggiare sinistramente sul corpo del Papa
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Gli avvoltoi di Vito Mancuso



L’infamia dei poteri oscuri ...
di Luis Badilla


Dell'ormai famigerato neurochirurgo giapponese e delle sue scorrerie dal Giappone agli Stati Uniti, passando per l'Italia e altri Paesi europei, non vale la pena parlare più di tanto: si è svelato da solo. Forse alla fine è un povero pesce piccolo in tutta questa vicenda sul presunto tumore encefalico del Papa. Magari ha pensato trarne profitto e si è buttato dentro senza capire chi erano i suoi burattinai.
...
Chi sta dunque dietro il QN e i suoi dirigenti? Chi ha “velinato” loro questa fandonia e come mai hanno preso parte a un tale mostruoso e incredibile gioco? Cosa cercavano e cercano? Come è entrato in questo diabolico intreccio il giapponese e perché? Perché doveva essere una malattia encefalica e non una leucemia, o un tumore all’addome? ... perché doveva essere un tumore al cervello "se pure curabile" (ipocrisia disgustosa)?
Allo stato attuale c’è solo una risposta plausibile: il QN e i suoi corifei hanno voluto colpire Papa Francesco, aggiungendo di passaggio (senza troppo clamore) una stoccata anche al Sinodo. Forse l’Assemblea sinodale, in particolare la sua fase conclusiva, non era uno dei target della manovra, il fatto è che tangenzialmente, o forse direttamente, è entrata nella vicenda poiché il ragionamento possibile è semplice: colui che alla fine decide non sta tanto bene nella testa.
Infine ci sono altre domande ancora senza risposte: da dove è uscita l’informazione di base per costruire la fandonia? Dalla clinica di San Rossore? Dal tandem clinica/neurochirurgo giapponese, d’ambienti italiani o ambienti internazionali? Perché il QN non si è consultato seppure discretamente con fonti vaticane autorevoli prima di sparare la sua bugia (tenuta nascosta ai propri giornalisti fino all’ultimo minuto)? Perché non si sono informati sulla posizione giuridica del giapponese attualmente indagato a Salerno per un giro di mazzette? Perché una "notizia" del gennaio 2015 viene pubblicata nove mesi dopo, prima della chiusura del sinodo?
Fino a prova contraria il Qn è al centro di un'infamia ordita da poteri oscuri.
Arriverà un giorno una risposta chiara, onesta e esauriente da parte di questo giornale? Dubito.
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L'informazione è malata
Il Papa invece sta bene
di Marco Tarquinio

"... hanno voluto titolare che il Papa è malato, mentre anche questo triste caso conferma che (non solo, ma soprattutto) nel nostro Paese «l’informazione è malata». Malata di pressappochismo. Malata di presunzione. Malata di sensazionalismo manipolatorio. Un morbo serio, sfibrante. E ognuno dei sintomi che ho appena richiamato ha un preciso perché.
Pressappochismo: leggete le ricostruzioni che mettiamo in pagina oggi – frutto del lavoro svolto, lo sottolineo, in poche ore da noi e dai colleghi di altre testate – e constaterete che le «verifiche» delle circostanze che avvalorerebbero la notizia del presunto cancro cerebrale del Papa sono... favolistiche nonostante – parola del direttore del Qn – si siano, quelle sì, protratte addirittura «per mesi». Sono eloquenti alcuni particolari che avrebbero dovuto essere rivelatori, come la vera proprietà (e l’uso) di un elicottero che non è affatto «papale», la realtà dell’incontro con il Papa (a ottobre non a gennaio, e in udienza pubblica), degli appuntamenti e degli impegni del medico nipponico a Roma e in Vaticano documentati – pensate un po’ – da lui stesso, con tanto di fotografie, in un blog su internet...
Presunzione: proprio la pubblicazione "a orologeria" di una storia mal verificata e condita da malevolenze anonime su un’uscita di scena dell’attuale Papa, dossier che si dichiara di aver tenuto nel cassetto per diverso tempo, rende palese l’intenzione di voler "pesare" in vicende importanti della vita della Chiesa, come il Sinodo che si sta per concludere. E si sente chiaramente che quest’altro fumo sprigionato alla fine del Sinodo ha colori diversi, ma la stessa tossicità di quello alzato – in modo altrettanto premeditato e mediaticamente organizzato – alla vigilia, con il «caso Charamsa».
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