La politica di oggi é un puzzle di ambizioni personali
all'interno di un piccolo harem di cooptati e di furbi.
Il popolo è il soggetto più nobile della democrazia
e va servito con intelligenza e impegno
segretario generale Cei
(Pieve Tesino, 18 agosto 2015)
La politica di Alcide De Gasperi "non e' quella che siamo stati abituati a vedere oggi, vale a dire un puzzle di ambizioni personali all'interno di un piccolo harem di cooptati e di furbi".
Lo dice il segretario generale Cei, mons. Nunzio Galantino, nella sua Lectio degasperiana, che ha consegnato, non partecipando all'incontro in Trentino, "per evitare di innescare ulteriori polemiche" dopo lo scontro con la lega sull'immigrazione.
"I veri politici - sottolinea il segretario della Cei - segnano la storia ed è con la storia che vanno giudicati, perché solo da quella prospettiva che non è mai comoda, si possono percepire grandezze e miserie dell'umanità". "Pensiamo spesso che il buon cattolico sia un uomo a metà, una via di mezzo tra gli ambiziosi e i disperati e non è vero. Pensiamo che un cattolico sia un uomo con il freno a mano, che non possa godere del successo della scienza o dei frutti della ricchezza, ma sono bestemmie perché non c'è nessun motivo che ci spinga a rinunciare ad offrire al Signore il meglio dell'intelligenza e dello sviluppo economico e tecnologico".
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"Su questo principio della laicità e della religiosità della politica De Gasperi ha molto da insegnarci. La sua santità sta nella fecondità di ciò che ha fatto in una lunga e operosa vita politica. E a noi oggi appare più chiaro ciò che voleva dirci. Lo Stato vaticano dovrebbe essere come un’oasi, di pace e di accoglienza, dove tutti coloro che hanno problemi possano venire per farsi ascoltare e confortare. La Chiesa cattolica non ha bisogno di mura respingenti, di eserciti agguerriti o di burocrazie mortificanti. La Chiesa ha bisogno di donne e uomini agili e curiosi, rapidi nel comprendere e nel dimenticare le offese, forti nell’amare, ambiziosi nell’intelletto, coraggiosi nello sperare.
Pensiamo spesso che il buon cattolico sia un uomo a metà, una via di mezzo tra gli ambiziosi e i disperati e non è vero. Pensiamo che un cattolico sia un uomo con il freno a mano, che non possa godere del successo della scienza o dei frutti della ricchezza, ma sono bestemmie perché non c’è nessun motivo che ci spinga a rinunciare ad offrire al Signore il meglio dell’intelligenza e dello sviluppo economico e tecnologico. Il cristiano è solamente colui che, anche in questi campi, mette tutto se stesso al servizio degli altri e nelle mani del Signore. E De Gasperi ha avuto il dono di comprendere che nella società contemporanea non c‘era e non c’è nulla di altrettanto potente e forte di una politica ispirata da valori universali, da cui dipendiamo tutti e a cui tutti dobbiamo rispetto.
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"La Chiesa cattolica non ha bisogno di mura respingenti, di eserciti agguerriti o di burocrazie mortificanti. La Chiesa ha bisogno di donne e uomini agili e curiosi, rapidi nel comprendere e nel dimenticare le offese, forti nell’amare, ambiziosi nell’intelletto, coraggiosi nello sperare.
La Chiesa inoltre non ha bisogno di grandi organizzazioni materiali perché ha a disposizione la parola di Dio e l’intera fraternità umana; non ha bisogno di diplomazie esclusive, ma di uno spirito evangelico, come papa Francesco non si stanca di ricordarci."...
"Un popolo non è soltanto un gregge, da guidare e da tosare" - continua il segretario generale della Conferenza episcopale italiana - "Il popolo è il soggetto più nobile della democrazia e va servito con intelligenza e impegno, perché ha bisogno di riconoscersi in una guida - sottolinea il vescovo - solo sbanda e i populismi sono un crimine di lesa maestà di pochi capi spregiudicati nei confronti di un popolo che freme e che chiede di essere portato a comprendere meglio la complessità dei passaggi della storia. Il significato della guida in politica non è tramontato dietro la cortina fumogena di leadership mediatiche o dietro le oligarchie segrete dei soliti poteri. La politica ha bisogno di capi, così come la Chiesa ha bisogno di vescovi che, come ha detto Papa Giovanni siano «una fontana pubblica, a cui tutti possono dissetarsi». ".
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La ricostruzione italiana - Il modello e l'esempio di Alcide De Gasperi
mons. Nunzio Galantino (PDF)
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