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domenica 14 giugno 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 26/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Mc 4,26-34







Tutto il cap.4 del Vangelo di Marco è una composizione degli insegnamenti di Gesù sul tema del Regno di Dio e della sua crescita, sotto forma di parabole o di detti. Dopo la proclamazione dell'avvento del Regno(1,15) e dopo averne sviluppato il senso nei successivi capitoli attraverso la narrazione di eventi, adesso l'evangelista lo annuncia mediante le parabole usando il linguaggio delle immagini facilmente comprensibili agli ascoltatori del suo tempo. Il tema della 'Basileia tou Theou' costituisce il cuore delle due parabole che oggi ascoltiamo. Il Regno è come un seme che si sviluppa a prescindere dal lavoro e dall'impegno dell'agricoltore, esso infatti non è opera dell'uomo bensì di Dio e ogni tentativo del contadino di affrettarne la crescita risulterebbe inutile se non addirittura dannoso.  "La parabola afferma l'assoluta priorità di Dio, e manda alla malora ogni forma di efficientismo religioso che si sforza di far crescere il Regno con la propria attività , secondo i criteri mondani che regolano i rapporti di produzione"(S.Fausti). 
E' vero che l'annuncio che Gesù ha proclamato non ha sortito l'effetto voluto, che solo pochi discepoli lo hanno seguito e che il suo messaggio non è stato accolto dai capi religiosi, ma tanto è bastato perché da questo seme piccolissimo crescesse un albero così grande da accogliere tutti i popoli della terra. Dio si rivela sempre nella piccolezza e nella semplicità della vita quotidiana, il suo Regno, 
nelle sue manifestazioni storiche, si presenta nell'umiltà e nel nascondimento, in ciò che è svalutato, insignificante, scoria, pietra di scarto, come direbbe don Tonino Bello. Sempre in mezzo a difficoltà e prove, nel silenzioso marcire nella terra del piccolo seme che, morendo a se' stesso, da' vita ad una realtà nuova indicandoci la via da seguire