L'undicesimo comandamento
di Enzo Bianchi
Laudato si’ è la prima enciclica interamente ascrivibile alla paternità di papa Francesco, un’enciclica dedicata all'ecologia o, meglio, come recita il sottotitolo, alla “cura della casa comune”. Su questo tema il papa intende “entrare in dialogo con tutti”, non solo con i membri della sua chiesa cattolica: Francesco si rivolge a tutti, come fece Giovanni XXIII, papa santo e profeta, con la Pacem in terris quando la emanò dedicandola “a tutti gli uomini di buona volontà”. Così delinea un parallelo tra la tragica minaccia della guerra all'inizio degli anni sessanta, “mentre il mondo vacillava sull'orlo di una crisi nucleare”, e il “deterioramento globale dell'ambiente” che stiamo provocando, “degradazione” già denunciata come “drammatica” e foriera di una possibile “catastrofe ecologica” da Paolo VI nella sua Lettera apostolica Octogesima adveniens del 1971. Ci troviamo cioè di fronte – ci suggerisce papa Francesco – a una minaccia per l'umanità paragonabile alla catastrofe nucleare: per questo il suo monito risuona particolarmente accorato e urgente.
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L’enciclica non teme neppure di denunciare con forza il degrado che si è esteso dai rapporti umani a quello con la natura. Così, pur senza proporre soluzioni tecniche, offre spunti di ispirazione molto concreti per la politica e l’economia. Novità di questo messaggio papale è l’aver saputo coniugare il tema della giustizia sociale con il tema dell’ecologia, finora trattati in modo separato. Questa conversione di approccio operata da Francesco mostra come la cura dell’umanità che abbisogna di liberazione dall’oppressione, dall’ingiustizia, dalla violenza, interseca sempre il rispetto della terra, del lavoro dell’uomo e della sua “cultura”, della salvaguardia del creato.
E pazienza se tutto questo può infastidire coloro per i quali, come dice papa Francesco, “la vita umana pesa meno di petrolio e armi”.
Il testo di Francesco è ricco di tematiche e di ispirazioni, è un grande dono fatto alla chiesa e all’umanità tutta, un dono che rilancia l’anelito all’uguaglianza e alla fraternità, oscurate dal prevalere di un concetto individualista di libertà. Ma è anche un dono fatto alla terra, una risposta dell’accorata supplica che Alano di Lilla, monaco del XII secolo, aveva messo in bocca alla terra: “Uomo, ascolta! Perché offendi me, tua madre? Perché fai violenza a me che ti ho partorito dalle mie viscere? Perché mi violenti con l’aratro, per farmi rendere il centuplo? Non ti bastano le cose che ti do, senza che tu le estragga con la violenza?”. Il messaggio di Francesco è urgente e chiaro: per salvarci, noi umani dobbiamo salvarci assieme alla terra. Da anni ripeto a me stesso un comandamento che accosto a quelli biblici: “Ama la terra come te stesso!”.
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LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ DEL SANTO PADRE FRANCESCO