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venerdì 30 dicembre 2011

Niente tagli per i cacciabombardieri F35

L’F35 è come La corazzata Potëmkin, una “c…. pazzesca”. Non lo dicono i pacifisti militanti avvolti nelle bandiere arcobaleno, neanche i padri missionari che operano nelle zone di guerra. Lo dicono gli esperti. Lo scrive addirittura il Pentagono in una nota interna rilanciata dall'agenzia Afp e ripresa dal Fatto. Si tratta di un aereo inaffidabile, che non funziona come dovrebbe e che avrà bisogno di continui interventi per svolgere i propri compiti.
Insomma, non è proprio un affare e l’Italia sta per sprecare un mucchio di soldi che potrebbero essere investiti diversamente. In modo più giusto e proficuo. 

... È accettabile che in questo momento il nostro Paese contribuisca a costruire ed acquisti un centinaio di strumenti di morte e di attacco investendo 13 Miliardi di euro? Ancora e sempre vale, tragicamente, il discorso alla Società Americana Editori del Presidente degli Stati Uniti, Dwight D. Eisenhower, dell’aprile 1953: «Ogni ordigno prodotto, ogni nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infine, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non sono nutriti, di coloro che sono nudi e hanno freddo».

“Non stupisce la recente difesa d’ufficio da parte del Ministro-Ammiraglio Giampaolo Di Paola della partecipazione italiana al programma per il cacciabombardiere F-35. Non pensavamo però fosse capace di affermare che non è uno spreco soprattutto dopo le recenti notizie di ulteriori problemi tecnici provenienti dal Pentagono”. E’ il commento della Rete Italiana per il Disarmo alle recenti dichiarazioni televisive del Ministro, alla luce del recente rapporto dal titolo “F-35 Joint Strike Fighter Concurrency Quick Look Review” elaborato da alti ufficiali del Dipartimento della Difesa USA che rivela impietosamente la mole di guai del programma.