Al costo di un cacciabombardiere F-35 si potrebbero realizzare 183 asili nido per settanta bimbi, stipendi per insegnanti compresi. L'Italia ne ha appena comprati 131: di cacciabombardieri, non di asili. Per non parlare del piano Eurofighter e dei sommergibili. Una per una, le cifre di un Paese che taglia su tutto ma non sulla guerra
Ottanta milioni di euro di spese militari al giorno, pari a 500 dollari pro-capite. Oltre 600 generali, 2 mila e 700 colonnelli, 13 mila ufficiali, quasi 26 mila sottoufficiali e ben 70 generali di corpo d'armata, più del doppio dei corpi d'armata: una massa sterminata di dirigenti con ricchi stipendi a guidare un numero sempre più esiguo di soldati. Una spesa per armamenti che cresce senza freni e non conosce crisi. Un sistema, quello dell'industria bellica nazionale, che è immune dai tagli della manovra. Se in Germania, la cancelliera Angela Merkel, ha ridotto, già dal 2010, le spese per armamenti di 10 miliardi, in Italia il governo non ne vede la necessità.
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