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domenica 15 marzo 2020

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 19/2019-2020 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) 

Vangelo:



Dopo l'incontro con Nicodemo e col Battista (3,1-36), figura dell'Israele che crede e attende, Gesù incontra la Samaritana che simboleggia i pagani, tutti accomunati dall'identica ricerca di un'acqua che possa dissetarli. L'episodio rappresenta un "unicum" in tutti i Vangeli, dove Gesù sembra che si rivesta dei panni di un moralista, indagatore della vita privata di una povera donna. Il brano non vuole essere una lezione di morale matrimoniale, ma di teologia, non intende fare il processo alla licenziosa vita di una donna inquieta, ma condurre la stessa a riconoscersi idolatra. Il racconto è un dialogo tra Gesù, la Parola del Padre, e la Comunità raffigurata dalla donna, non fa riferimento alla sua vita privata ma al suo rapporto con quel Dio che afferma di adorare. Il brano si comprende meglio se letto alla luce dell'esperienza d'amore di Osea che, a partire dalla sua sventurata realtà matrimoniale, usò per primo l'immagine nuziale per indicare la relazione d'amore tra Dio, lo Sposo, e il popolo di Israele, la sposa (cfr. Os 2,2ss). Gesù Sposo, va alla ricerca della sposa adultera per ricondurla al Padre offrendo se stesso, fonte d'acqua viva, per comunicarle la sua stessa capacità di amare. L'adulterio (figura dell'idolatria) della samaritana, consisteva nell'aver abbandonato il Dio d'Israele per adorare altre 5 divinità della regione (il termine: Baal, significa sia Marito che Signore) per le quali i samaritani avevano eretto 5 templi su altrettante colline (cfr. 2Re 17,24-41). E' questa la ragione per la quale i samaritani erano odiati dagli ebrei, e ben si comprende la meraviglia della donna alla richiesta di Gesù, poiché ogni ebreo sarebbe morto di sete piuttosto che domandare da bere ad una samaritana. Gesù invece le si fa prossimo perché ha a cuore solo il bene della donna e le offre il suo amore, un amore più grande di quelli che ha conosciuto, un amore gratuito che chiede solo di essere accolto come acqua limpida di sorgente. E alla samaritana che domanda dove bisogna rendere culto, Gesù risponde che il Padre non ha bisogno di essere servito ma che è Lui che si dona agli uomini servendoli. Culto gradito a Dio è quello di un amore simile al Suo, un amore tanto grande che non si lascia condizionare dalla risposta dell'uomo ma, attraverso Gesù, lo Sposo, lo riscatta dai suoi fallimenti e gli dona lo Spirito perché possa finalmente essere capace di amare il Padre e i fratelli.