Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 2,16-21
Come Maria (1,39), anche i pastori - in fretta - si mettono in cammino obbedendo all'invito dell'angelo. Disprezzati e rifiutati dalla società religiosa del loro tempo, erano ritenuti peccatori insalvabili:
<<Chi trae un pastore da un fosso dentro il quale è caduto salva un idolatra!>> (Talmud).
Causa prima, unitamente a pubblicani e prostitute, del ritardato avvento del Regno, diventano modelli di fede, ascoltatori e annunciatori del messaggio che è stato loro affidato, simboli autentici della Chiesa nascente. Hanno accolto la Parola, hanno creduto, contemplato e adesso a loro volta la proclamano. Così come a Maria, anche a noi non rimane che accogliere stupiti la loro testimonianza serbandola, meditandola e confrontandola nel nostro cuore come tesoro prezioso. La conoscenza e la comprensione che abbiamo del Signore, infatti, avverrà soltanto attraverso il continuo ascolto del suo Vangelo. Solo in questo modo la nostra teshuvà, la conversione - a noi stessi, alla Parola e al Padre - avrà il sapore dell'autenticità. Lasciamoci perciò docilmente condurre dalla Parola di Salvezza, perché <<dove è il nostro tesoro, là sarà anche il nostro cuore>> (12,34)