Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 1,14-20
<< Il tempo (kairòs) è compiuto >>, il momento propizio per la storia dell'uomo, il tempo che ha una importanza decisiva per la sua salvezza: Il Regno di Dio è presente, qui e ora, nella persona e nel vissuto di Gesù. Egli è venuto per quanti attendono il riscatto del mondo dal male, per coloro che hanno orecchie aperte per saper ascoltare, occhi spalancati per riuscire a scorgere la mano del Padre nell'opera del suo Figlio, un cuore puro e accogliente per fargli posto e portarlo poi ai fratelli.
<< Credere non è un atto intellettuale (conoscere a memoria tutte le verità di Fede) e neppure un impegno moralistico. E' aderire totalmente al Regno, che ci si manifesta in Gesù e solo lui seguire >>(cit.). Convertirsi allora è di vitale importanza, cambiare stile di vita, il nostro modo di abitare le relazioni e il mondo, il nostro modo di pensare, è una questione di vita o di morte. Concretamente si tratta di rispondere ad una chiamata e seguire la strada già tracciata da Gesù compiendo le sue stesse scelte, verso un cammino sovente sconosciuto e oscuro - come quello di Abramo - << perché diverso da tutto ciò che ci è noto >>, un cammino che certo non è quello dell'uomo, ma quello di Dio tra gli uomini. La chiamata è sempre inattesa, ci sorprende, ci coglie impreparati mentre siamo immersi nella vita di tutti i giorni, ci strappa, e spesso dolorosamente, dal nostro mondo, dai nostri interessi, per inviarci a pescare "altro". Credere allora è scegliere di seguire il Signore Gesù, andare dietro a lui che, camminando sempre dinanzi a noi, ci indica la strada. E' una decisione radicale che spacca la nostra povera esistenza e ci invita a lasciare il nostro mondo per il Regno, la grande promessa.