Papa Francesco ha espresso pubblicamente oggi il suo incoraggiamento all'Associazione 'Meter' che combatte contro gli abusi commessi sui minori e in particolare contro la pedofilia e la pedopornografia, spesso smascherando i criminali. Il Pontefice lo ha fatto in occasione della "Giornata dei bambini vittime della violenza" che si è celebrata proprio in piazza San Pietro con la partecipazione alla preghiera del "Regina Caeli".
"Un saluto speciale va oggi all’Associazione Méter, nella Giornata dei bambini vittime della violenza. Vi ringrazio per l’impegno con cui cercate di prevenire questi crimini. Tutti dobbiamo impegnarci affinché ogni persona umana, e specialmente i bambini, sia sempre difesa e protetta."
All’appello di Papa Francesco al Regina Caeli ha fatto eco quello del presidente italiano, Sergio Mattarella, che in un messaggio ha sottolineato il bisogno di uno “straordinario impegno culturale per contrastare – scrive – fenomeni di omertà, di passiva accettazione, di indifferenza”, che favoriscono le violenze contro i minori. Contro di esse da 20 anni si batte l’Associazione “Meter”, in particolare per estirpare il crimine aberrante della pedofilia e della pedopornografia, che arriva a mietere vittime anche tra i neonati. Il fondatore di “Meter”, don Fortunato Di Noto, ricorda al microfono di Luca Collodi il sostegno sempre ricevuto dagli ultimi Papi e descrive la situazione attuale delle violenze contro l’infanzia, specie in Europa...
Il pianto è la manifestazione visiva che esprime le emozioni più intime dell’uomo; comunica la profondità del dolore e della gioia ed è portatore di una più o meno consapevole esigenza di condivisione; è indice di profonda commozione e di attiva partecipazione.
L’incontro con il pianto dell’altro alimenta un fiume di lacrime che dagli abissi dell’umano emerge per percorrere, alla luce del sole, i sentieri dell’essere finito che si incontra, e a volte si scontra, con l’Infinito.
Le lacrime sottolineano i passaggi più emozionanti della propria esistenza, evidenziando ciò che merita l’attenzione di chi si approccia alla lettura della nostra storia personale. Creano, quindi, relazione, incontro, fusione con l’Altro. Nel pianto c’è l’uomo, in ogni singola lacrima Dio.
Nessuna lacrima sarà versata invano, poiché Dio raccoglie nel suo otre le lacrime (Salmo 56), trasformandole in un tesoro prezioso.
Purtroppo, non vogliamo più piangere.
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Dalle parole di papa Francesco scaturisce il senso e la ricerca della verità, della giustizia, della pace, del rispetto tra gli uomini. Una strada faticosa che non si limita ad essere una possibilità tra tante, che non può essere sostituita da percorsi alternativi, ma è indicata da un obbligo di svolta nella sua direzione.
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La sfida da accogliere passa anche attraverso percorsi educativi capaci di stimolare emozioni vere nell’altro, poiché non è possibile che “non sappiamo più piangere”. Non è possibile che la violenza, lo sfruttamento, l’indifferenza e gli abusi non possono essere superati e profeticamente denunciati affinchè non accadano più. Noi ci crediamo. Per questa ragione profonda continuiamo quest’opera amorosa e di impegno civile e religioso. Per tutti, di tutti. Perché io e tu siamo quel bambino che piange.
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